
Nel 1951 l’astronoma e astrofisica inglese Margaret Burbidge si trovava a Chicago, precisamente all’Osservatorio Yerkes, dove aveva trovato il suo primo lavoro negli Stati Uniti. Dopo due anni, insieme al marito Geoffrey Burbidge, torna nel Regno Unito per incontrarsi con William Alfred Fowler e Fred Hoyle nel tentativo di unire i suoi studi, che in quel periodo si concentravano sull’abbondanza degli elementi chimici nelle stelle, con l’ipotesi che questi elementi potessero essere stati prodotti nelle stelle tramite reazioni nucleari. Le osservazioni astronomiche della Burbidge furono fondamentali per stabilire la veridicità del modello teorizzato dal gruppo di scienziati che verrà successivamente pubblicato in una serie di articoli fino a diventare, nel 1957, un lungo documento di cento pagine noto come B2FH, in riferimento alle iniziali dei cognomi dei coniugi Burbidge, del fisico nucleare Fowler e dell’astronomo Hoyle. Questo divenne un’opera fondamentale per moltissime generazioni di astrofisici, poiché cambiò radicalmente le nostre conoscenze sull’evoluzione del cosmo e la nostra connessione con l’Universo. Ancora oggi rimane la base fondamentale per la nucleosintesi stellare.
Nel 1983 Fowler ricevette il Premio Nobel per il suo lavoro sulla nucleosintesi e rimase stupito di non aver visto Margaret premiata con lo stesso riconoscimento.

Nata a Davenport, vicino a Manchester, Margaret nel 1919 si interessò di scienza grazie ai genitori che le regalarono un telescopio e un set di chimica. Aveva solo quattro anni quando, osservando le stelle da un traghetto diretto verso la Francia, si appassionò di astronomia.
Dopo aver frequentato scuole femminili decise di iscriversi all’Università di Londra per studiare fisica, astronomia e matematica. In seguito al conseguimento della laurea nel 1939 e del dottorato nel 1943, cominciò a lavorare all’Osservatorio dell’Università, ottenendo anche una certa indipendenza e responsabilità dato che molti scienziati erano impegnati nella Seconda Guerra Mondiale.
Nel corso della sua carriera dovette scontrarsi con diverse ingiustizie solo per il fatto di essere donna. Nel 1945, infatti, non le venne concessa una borsa di studio all’Osservatorio di Mount Wilson perché riservato solo agli uomini. Decise di riprovarci, ma venne nuovamente rifiutata. Al suo posto scelsero il marito che portò con sé anche Margaret spacciandola come sua assistente. In realtà era proprio l’astronoma a gestire in segreto il telescopio, mentre il marito si occupava della camera oscura fotografica. Dopo essere stata scoperta, la direzione si decise ad accettarla a patto che non rimanesse insieme al marito nel dormitorio dell’Osservatorio destinato solo agli uomini.
Insieme al marito continuava a spostarsi tra Stati Uniti e Regno Unito per cercare un’istituzione che desse un lavoro a entrambi e l’accesso a un telescopio. All’epoca analizzavano gli spettri di stelle che avevano una composizione della superficie inusuale, dovuta, in parte, a prodotti di reazioni nucleari mischiati tra loro. Questi studi rappresenteranno un passo fondamentale per l’analisi e la stesura del documento B2FH.

Incontrarono Hoyle e Fowler a Cambridge a metà degli anni cinquanta. Hoyle aveva iniziato a studiare i prodotti delle reazioni nucleari nelle stelle già prima della Seconda Guerra Mondiale, mentre Fowler aveva misurato le reazioni necessarie per produrre elementi chimici pesanti come idrogeno ed elio insieme ai fisici nucleari della Caltech a Pasadena.
Tra gli anni sessanta e i settanta, misurò le masse, le composizioni e le curve di rotazione delle galassie e realizzò degli studi spettroscopici sui quasar, che le permisero di scoprire, nel 1974, l’oggetto più distante conosciuto all’epoca, rimasto tale fino al 1982.
Negli anni settanta divenne direttrice del Royal Greenwich Observatory, un ruolo che per trecento anni era stato ricoperto solo da uomini, che oltretutto ricevevano anche il titolo onorario di Astronomo Reale. Dopo un cambio di politiche si decise di separare i due ruoli impedendo a Margaret di ricevere lo stesso riconoscimento, una decisione che attribuì al sessismo e alla politica di ridurre il potere del direttore dell’Osservatorio.
Si mise in prima linea nella lotta contro il sessismo e la discriminazione nei confronti delle donne in astronomia. Nel 1972 rifiutò addirittura l’Annie Cannon Jump Prize, un premio destinato solo alle donne che era comunque considerato discriminatorio. Grazie alle sue proteste il premio venne assegnato solo alle donne che avevano appena iniziato la loro carriera e che avevano scelto volontariamente di essere candidate. Divenne la prima donna a presiedere l’American Astronomical Society e la prima direttrice del Center for Astrophysics and Space Science.
Scomparsa il 5 aprile del 2020, sarà sempre ricordata come Lady Stardust, l’astronoma che ha scoperto che anche gli esseri umani sono fatti di polvere di stelle.
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