Aggiornato il 21 Luglio 2021
All’inizio di quest’anno scolastico, è nata in classe un’idea che poi piano piano ha preso sempre piĂą forma, fino a concretizzarsi in quattro puntate di una singolare trasmissione radiofonica. A raccontarvi come sono andate le cose, le studentesse e gli studenti della terza media sperimentale della scuola “Dalla Parte dei Bambini” della sede di via Morghen a Napoli e noi, che come docenti abbiamo guidato i ragazzi nella costruzione di questo percorso entusiasmante, lasciamo volentieri a loro la parola.
Alessandro Ventura (insegnante di cultura digitale)
Ilaria De Rosa (docente di sostegno)
Com’è nata la trasmissione
L’idea di come intrecciare lo studio delle scienze a quello dell’Inferno dantesco, tema del nostro progetto interdisciplinare di quest’anno scolastico, è nata dal desiderio, da una parte di trovare una modalitĂ diversa e coinvolgente per far emergere i contenuti scientifici che mano a mano venivano fuori dall’opera di Dante e dall’altra di raccontare quegli scienziati e quelle scienziate che abbiamo incontrato durante la scuola media. Quest’anno poi, il nostro insegnante di cultura digitale, Alessandro, ci ha fatto scoprire uno strumento affascinante e, per certi versi, lontano da noi, come la radio. Ed ecco che tra le varie possibilitĂ a cui abbiamo pensato, quella di una trasmissione radiofonica ha messo d’accordo tutti.Il nome “Scienziati all’Inferno” è frutto di un brain-storming in classe, concluso con una votazione rispetto alle varie proposte. Alla fine ci è sembrato il nome piĂą appropriato a descrivere ciò che volevamo creare: unisce la scienza all’Inferno di Dante, si porta dietro anche un doppio senso divertente, e soprattutto è, secondo noi, accattivante e adatto come titolo di una trasmissione.
Tra poco sarĂ pronta anche l’ultima puntata di “Scienziati all’Inferno”, quella che, in un certo senso, è stata determinante rispetto alla nascita di questo progetto.
In questa quarta e ultima puntata si svolge una sorta di “intervista impossibile”, ovvero un dibattito tra scienziati ormai deceduti e Dante Alighieri, con due conduttori di eccezione: Beatrice e Virgilio.
Ma perchĂ© per noi quest’ultima puntata è particolarmente importante ed è alla base della nascita dell’idea? E come abbiamo selezionato gli scienziati da “mandare all’Inferno” come protagonisti di questa ultima tappa?
Nel corso dei tre anni di scuola media abbiamo scoperto diverse figure del mondo della scienza che hanno accompagnato il nostro percorso con la storia appassionante della loro vita. Tra queste figure, alcune ci hanno profondamente affascinato per il loro essere ribelli, libere e anticonformiste. Inoltre, per motivi diversi, probabilmente questi scienziati avrebbero “trovato posto” nell’Inferno di Dante. PerchĂ© allora non dare sfogo alla fantasia e immaginare un incontro impossibile? Ci siamo, quindi, immedesimati in Ipazia, Alan Turing, Margherita Hack, Leonardo Da Vinci e Renato Caccioppoli, provando a ipotizzare quali domande avrebbero fatto al Sommo Poeta, che piega avrebbe preso un confronto tra loro, in modo particolare su alcuni temi d’attualitĂ . E così la trasmissione è stata per noi anche uno strumento per comprendere meglio questi personaggi e capire di piĂą le loro incredibili storie. E proprio a partire, quindi, dall’idea dell’ultima puntata, sono nate le altre.
L’organizzazione e la divisione del lavoro
La registrazione delle varie puntate, esclusa la prima, è stata fatta a distanza a causa del lockdown. Per organizzare il lavoro abbiamo usato la piattaforma della nostra scuola per le lezioni online. Dalla seconda puntata in poi, ognuno di noi ha registrato la sua parte con lo smartphone e poi il tutto è stato montato nella giusta sequenza. La distanza ci ha reso il lavoro molto complicato ma, grazie alla tecnologia, siamo riusciti a portare a termine quello che ci eravamo proposti. Una volta scelto insieme il tema scientifico da approfondire nella puntata, abbiamo diviso la classe in quattro gruppi, ognuno con un compito specifico: il primo gruppo sceglieva e registrava i versi da mettere all’inizio, tratti ovviamente dall’Inferno di Dante, il secondo (al quale appartenevano i conduttori delle diverse trasmissioni, individuati di volta in volta tra chi voleva avere questo ruolo) scriveva una bozza della puntata che poi la nostra professoressa di matematica e il nostro docente di cultura digitale correggevano per arrivare alla stesura definitiva. Il terzo gruppo, invece, era la redazione musicale e si è occupato della scelta dei brani ascoltati; l’ultimo gruppo, infine, ha avuto il compito di scrivere il rap conclusivo, a partire da alcuni versi dell’Inferno relativi all’argomento della puntata. Rap che poi, Francesco, un nostro compagno, ogni volta ha inciso. In tutte le puntate c’è stato un ospite, un “esperto” a cui fare le nostre domande. Così ognuno di noi registrava il suo quesito relativo al tema trattato e, sempre a distanza, tranne, come detto, nella prima puntata, l’ospite rispondeva.
L’esperienza di “Scienziati all’Inferno” è stata per molti aspetti entusiasmante e ci ha mostrato che anche a distanza ci si può impegnare con passione. Questa modalitĂ di collaborazione, da lontano, appunto, sebbene un po’ complessa, ci ha fatto capire che, se si vuole, si può essere vicini anche se distanti, basta porsi degli obiettivi e provare a raggiungerli insieme con serietĂ , ma sempre lavorando con serenitĂ .
Le prime due puntate di “Scienziati all’Inferno”
Per la prima puntata di “Scienziati all’Inferno” abbiamo deciso di parlare degli uccelli presenti nell’Inferno della Divina Commedia.
A rispondere alle nostre domande, ci ha pensato Costantino D’Antonio, docente di scienze naturali all’Istituto Superiore Caracciolo da Procida. Ognuno di noi ha formulato una o piĂą domande alle quali è stata data una risposta “dall’esperto” ospite.
Registrare la prima trasmissione dal vivo, nel mese di febbraio, ci ha consentito di capire come procedere e di creare un nostro format e, sicuramente, questa prima esperienza ci ha aiutati a organizzarci anche a distanza con le puntate successive, registrate ognuno da casa propria.
Nella seconda puntata, è stato sempre il professor D’Antonio a rispondere alle nostre domande, questa volta, però, non sugli uccelli, ma sugli animali “infernali”. L’argomento scelto, infatti, è stato proprio gli animali nell’Inferno della Divina Commedia, cioè tutti quegli animali che, attraverso metafore o incontri col Sommo Poeta durante il suo particolarissimo viaggio, sono presenti nelle pagine della prima cantica dell’opera. E sono davvero tanti: da mosche e zanzare fino a rane e delfini, passando per leoni e cicogne!
Durante la realizzazione di queste puntate di “Scienziati all’Inferno” è stato sicuramente bello e interessante scoprire un po’ delle informazioni che 700 anni fa si avevano sugli animali, comprenderle meglio alla luce delle maggiori conoscenze che si hanno oggi e capire cosa non è cambiato nel corso del tempo.
Dante e l’astronomia: la terza puntata
Oggi è possibile imparare tutto ciò che riguarda le stelle, i pianeti e l’intero Universo attraverso vari strumenti didattici e con tante modalitĂ . In questo anno scolastico particolare noi abbiamo deciso di farlo in una maniera straordinaria. Partendo appunto dalla Divina Commedia di Dante Alighieri, nella quale il Cielo, i pianeti e le stelle occupano uno spazio importante e utilizzando, come vi abbiamo raccontato, uno strumento didattico innovativo, ma che ha una storia e una tradizione ormai secolare, cioè la radio.L’argomento della terza puntata di “Scienziati all’Inferno” è, infatti, proprio l’astronomia.
E, questa volta, l’esperta è stata Amata Mercurio, un’astrofisica, ricercatrice dell’INAF-Osservatorio di Capodimonte di Napoli, che abbiamo avuto il piacere di conoscere l’anno scorso, al festival scientifico Pint of science, occasione durante la quale tante nostre curiositĂ hanno trovato risposta grazie a lei. In quel caso, però, non “all’Inferno”, ma nelle accoglienti sale di un bistrot in centro cittĂ . Anche questa volta, con la registrazione della puntata, la dottoressa Mercurio è stata così gentile da rispondere a ogni nostro quesito.
I riferimenti astronomici presenti nell’Inferno sono stati da spunto per chiarirci le idee rispetto a molti argomenti legati allo studio dell’universo, per esempio rispetto all’orientamento attraverso le stelle oppure alla misura del tempo a partire dall’osservazione degli astri. Ci siamo resi conto che nel periodo in cui ha vissuto Dante, moltissime persone avevano nozioni pratiche di astronomia che poi nei secoli e con l’avvento della tecnologia sono andate, purtroppo, un po’ perse. In particolare, poi, la dottoressa Mercurio ha definito il Sommo poeta “un genio pre-scientifico” proprio, per sottolineare come Dante, pur non essendo “uno scienziato nel senso moderno” dimostrava, grazie al suo profondo spirito d’osservazione, di saperne non poco in tema di cielo e astri, considerate le conoscenze dell’epoca.
Ma non è stato solo Dante a ispirare le nostre domande, abbiamo infatti dato sfogo a tutte le curiositĂ che avevamo in tema di “spazio”: dal colore dell’aurora boreale al suono delle stelle, dalle onde gravitazionali ai buchi neri. E le risposte di Amata sono sempre state chiare e, contemporaneamente, molto puntuali e rigorose.
I versi dell’Inferno che hanno accompagnato la puntata, ovviamente sono legati al cielo e appartengono al primo e all’ultimo canto, e questo, insieme al fatto che la cantica, come le altre due, si conclude con la parola “stelle”, ci ha fatto capire ancora di piĂą quanto presente e importante sia l’osservazione del cielo, nell’opera di Dante.
Vi lasciamo, dunque, con questa lunga intervista ad Amata Mercurio, attraverso la quale ripercorriamo la bellezza che sa regalare lo studio dell’Universo, gli aspetti più interessanti legati alla consapevolezza del Cielo al tempo del Sommo Poeta, e molte altre curiosità . Il tutto accompagnato da ottima musica scelta, come sempre, dalla nostra redazione “stellare”.
Buon ascolto!
Fara Iaccarino
Francesco He
Penelope Mazzucchi
Vittoria Vassallo
Katherine Wu
Augusto Zazzaro
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