Roberto Veltri insegna alla Scuola Don Milani, un Istituto Comprensivo situato a Castiglione delle Stiviere, a pochi chilometri dal Lago di Garda, in provincia di Mantova. Da sempre appassionato di astronomia, a fine 2023, Roberto partecipa a un corso di formazione INAF dove vengono presentate alcune proposte didattiche laboratoriali sviluppate nell’ambito di AMACA (Apprendimento Multisensoriale, Accessibile e Circolare dell’Astronomia), un progetto per la divulgazione e la didattica multisensoriale dell’astronomia e delle scienze. Scocca un vero colpo di fulmine quando Roberto scopre l’attività hands-on Le costellazioni in tre dimensioni, in cui viene ricreata la costellazione di Cassiopea grazie a delle palline di polistirolo appese, rendendo chiaro come le figure che vediamo nel cielo siano frutto della sola prospettiva. Nel corso del 2023/2024, Roberto decide di ampliare il progetto con i suoi alunni della Terza B, dando il via alla creazione di una vera e propria Biblioteca delle costellazioni, che rimarrà a disposizione negli anni della scuola.
Raccontaci come è scoccata la scintilla con le Costellazioni 3d e come sei arrivato all’idea di dotare la tua scuola di una vera e propria “Biblioteca di costellazioni”.
Cercavo da sempre un modo di far capire la reale distanza delle stelle ai miei alunni. Quando al corso di formazione INAF ho scoperto la proposta di Cassiopea in 3d (1)La scheda dell’attività originale sul sito PLAY INAF – N.d.R., l’ho trovata un’idea molto bella. Tuttavia, a mio avviso, poteva essere semplificata nella realizzazione ed estesa alle tante costellazioni visibili in cielo. Ho deciso di lavorarci. La mia idea era quella di permettere agli studenti di costruire i modellini di tutte le costellazioni, rendendoli facili da replicare nel tempo e realizzabili anche da ordini scolastici inferiori, in una vera e propria “Biblioteca delle costellazioni”, accanto a libri, Cd e altri materiali didattici di riferimento. Per ogni costellazione, quindi, dovevano essere fornite istruzioni dettagliate, complete di schemi, per rendere facilissima l’operazione di ricreare ogni singolo modellino con materiali semplici come carta millimetrata, stecchini e das. Al momento abbiamo reso disponibili 19 costellazioni e nei prossimi anni, vorrei completare l’archivio: ogni anno gli alunni realizzeranno delle nuove costellazioni, con relative istruzioni e approfondimenti scritti. Una volta terminate tutte le costellazioni, saranno lasciate alla scuola in un Biblioteca disponibile a tutti(2)Disponibili anche per altri insegnanti sul sito PLAY INAF – N.d.R. E’ stato bello vedere come, dopo aver superato la difficoltà iniziale, spesso pratica, gli alunni si siano divertiti, proponendo loro stessi degli adattamenti tecnici. La loro sorpresa più grande è stata realizzare la reale distanza delle stelle dalla Terra e devo dire che alcuni hanno davvero acquistato una maggiore consapevolezza dell’Universo che li circonda.
Roberto, tu insegni a Castiglione, un paesino della pianura padana in provincia di Mantova. Raccontaci la realtà della tua scuola.
Castiglione è un polo industriale che nel corso degli anni ha attratto persone dal resto del paese e del mondo. Oggi, la scuola dove lavoro è una realtà multiculturale, con 5 sezioni complete, in totale 16 classi. La pandemia ha dato un input molto forte per modernizzarci da un punto di vista digitale: finalmente abbiamo avuto i fondi e lo stimolo necessari per procedere con le varie spese per le attrezzature e le piattaforme digitali. L’atmosfera è partecipativa, con una buona risposta dagli alunni ai vari progetti. A volte, dai colleghi l’entusiasmo è minore, chi per cause di forza maggiore chi per altre motivazioni. A volte i colleghi partecipano con qualche difficoltà ai progetti nuovi. Ma poi, vedendo i risultati, sono molto meno restii negli anni successivi.
Come sei arrivato all’insegnamento e cosa pensi di questa professione?
Come per molti, l’insegnamento non è stata la mia prima scelta: volevo darmi alla ricerca ma appena laureato la crisi economica mi ha tarpato le ali. I progetti di ricerca sull’entomologia per cui avevo presentato domanda sono stati tutti annullati, l’insegnamento era l’unica strada percorribile. Iniziare a lavorare a 1000km da casa e da quella che era la mia realtà quotidiana non è stato semplice. Trovato un equilibrio, sono riuscito a ritagliarmi dei momenti per continuare a fare il “naturalista” andando in giro per riserve naturali, e iniziare a fare nuove attività per la mia crescita personale.
Di questo lavoro mi piace la possibilità di gestire il tuo tempo, sebbene in alcuni periodi dell’anno scolastico di fatto diventiamo servi di scadenze e burocrazia. Non mi piace la mancanza di rispetto che si ha all’esterno, spesso siamo visti come dei lavativi che fanno finta di lavorare e che passano mesi a casa.
Raccontaci il tuo rapporto con l’astronomia e cosa significa per te.
Sembrerà strano ma da piccolo ero appassionato dei Cavalieri dello Zodiaco. Ma divoravo anche libri, serie e film di fantascienza. Ben presto sono diventato un astrofilo partecipando alle serate di osservazione astronomica, organizzate nei dintorni di Amantea, con varie associazioni di astrofili. Tutte queste esperienze hanno contribuito a spingere la mia curiosità verso il mondo scientifico, fino a laurearmi in scienze naturali. Tutto ciò che è legato alle stelle mi affascina da sempre, sarà per il mio forte legame con la tradizione greco-romana, che da calabrese sento molto forte. O sarà per il semplice fatto che dalle mie parti, nei boschi e nei luoghi più bui, di notte si vede ancora la meraviglia del cielo stellato. Una emozione che mi piacerebbe riuscire a far riscoprire agli studenti che passano nelle mie classi.
Note
↑1 | La scheda dell’attività originale sul sito PLAY INAF – N.d.R. |
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↑2 | Disponibili anche per altri insegnanti sul sito PLAY INAF – N.d.R. |
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