Il cielo del mese

Il cielo del mese: Le notti di maggio 2020

E’ impossibile non associare il mese di maggio con la bellissima stagione primaverile, quando finalmente ci si toglie il cappotto e ci si può trattenere fuori (anche se solo sul balcone di casa o nel proprio giardino) senza battere i denti, ad osservare il cielo ad occhio nudo.
Fin dall’antichità  l’uomo ha osservato il cielo anzi, nei tempi passati, lo osservava con molta più attenzione di adesso, non solo perchè non vi era l’inquinamento luminoso, che dalle nostre città  ci impedisce di scorgere la maggior parte delle stelle nel cielo, ma anche perchè esso rappresentava il punto di riferimento principale per molte delle attività  svolte dagli uomini. In base all’altezza degli astri e alle costellazioni visibili in cielo in un dato periodo si sapeva in quale stagione ci si trovava.
Insomma, per gli uomini di un tempo guardare il cielo era tanto naturale come per noi adesso è guardare un calendario e l’orologio.
Per esempio, in questa stagione, sono visibili al meglio le costellazioni zodiacali del Cancro, del Leone, della Vergine e della Bilancia. Si possono ben osservare anche il Corvo, la sua Coppa e l’Idra, il serpente d’acqua.
Iniziamo a riconoscerne una di queste: la costellazione della Vergine.

Mappa della costellazione della Vergine – CC BY 3.0, IAU

Si tratta di un’ampia costellazione zodiacale le cui stelle più luminose disegnano una evidente Y. Gli oggetti celesti più importanti, visibili a occhio nudo, che costituiscono tale costellazione, o che si trovano in corrispondenza di essa, sono Alpha Virginis, nota come Spica, la quindicesima stella apparentemente più luminosa del cielo che marca la base della Y. Poi c’è l’Ammasso di Galassie della Vergine che riempie quasi totalmente la parte superiore della Y; questo ricco ammasso contiene almeno 2.500 galassie di diverso tipo, dalle spirali alle ellittiche, e si trova a circa 60 milioni di anni luce da noi.
Circa il 75% sono galassie a spirale ma l’ammasso contiene anche alcune tra le più grandi galassie ellittiche conosciute: tra queste la più grande è M87 e contiene miliardi e miliardi di stelle.
Nella mitologia la Vergine è Cerere, dea del raccolto e responsabile del ciclo delle stagioni. Cerere aveva una figlia, Proserpina, alla quale era molto legata; un giorno Proserpina scomparve e Cerere, disperata, cominciò a cercarla ovunque, dimenticando i suoi compiti. La Terra si trovò a dover affrontare un inverno con conseguenze disastrose per i raccolti. Apollo riferì a Cerere di aver visto Plutone rapire Proserpina e portarla nel suo regno sotterraneo. Giove, preoccupato per la sorte dell’umanità , chiese a Plutone di liberarla ma nel frattempo Proserpina aveva mangiato alcuni semi di un melograno degli inferi che la obbligavano a rimanere e divenirne la regina. Giove, esperto in compromessi, ordinò allora che Proserpina rimanesse quattro mesi dell’anno con Plutone e i restanti otto con la madre Cerere.
Così il periodo speso con Plutone divenne l’inverno e il periodo speso con Cerere il tempo della semina e della crescita.

Le costellazioni

Alte nel cielo, in direzione sud, le costellazioni del Leone e della Vergine, tra le più estese dello zodiaco, dominano la volta celeste del mese di maggio.
Tra le stelle più brillanti e facili da individuare segnaliamo Regolo, nel Leone, e Spica, l’unica stella di notevole luminosità  della Vergine.
Sotto di essa possiamo riconoscere le costellazioni, di dimensioni decisamente minori, del Corvo e del Cratere. Stelle più brillanti le possiamo trovare a Nord-Est: Arturo, nel Bootes, e Vega della Lira che dominerà  i cieli estivi.
Continua il periodo di visibilità  ottimale per l’Orsa Maggiore, che si trova praticamente allo zenit.
Al centro del triangolo formato da Orsa Maggiore, Leone e Bootes, possiamo riconoscere le piccole costellazioni dei Cani da Caccia e della Chioma di Berenice.
Nelle prime ore della sera, basse sull’orizzonte occidentale, c’è ancora il tempo di ammirare alcune delle costellazioni che sono state protagoniste dei cieli invernali, in particolare l’Auriga, i Gemelli e, un po’ più in alto, la debole costellazione del Cancro. In tarda serata vedremo invece sorgere in successione a Sud-Est la Bilancia, lo Scorpione, l’Ofiuco e il Sagittario.

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Scritto da

Caterina Boccato Caterina Boccato

Responsabile della Didattica e Divulgazione dell'Istituto Nazionale di Astrofisica.

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