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La strana teoria della luce e della materia

Aggiornato il 1 Giugno 2022

Le famose Lecture on Physics di Richard Feynman raccolgono le lezioni che il fisico statunitense realizzò a partire dal settembre del 1961 presso il California Institute of Technology (Caltech) è sono oggi considerate uno dei testi fondamentali all’interno dei corsi di laurea in fisica di mezzo mondo. Non solo oggi sono disponibili on-line, ma la Microsoft ha varato il Progetto Tuva, che ripropone al pubblico una serie di video interattivi basati sulle sue Messenger Lectures.
Nonostante il successo e il credito che oggi raccoglie, all’epoca il suo corso fu fonte di polemiche e scontri tra chi difendeva e chi criticava il suo approccio didattico. Ciò, però, non limitò l’attività  divulgativa di Feynman, che tra seminari e lezioni vere e proprie continuò a diffondere la fisica tra studenti e pubblico interessato. Tra queste una serie di quattro tenuta da Feynman presso l’Università  della California a Los Angeles (UCLA) agli inizi degli anni Ottanta del XX secolo all’interno di un programma di conferenze di divulgazione scientifica promosse dalla Fondazione Alix G. Mautner ha dato origine al libro QED – La strana teoria della luce e della materia. Redatto con la collaborazione di Ralph Leighton, il testo (così come le lezioni) è un ottimo modo per raccontare nel modo più semplice possibile, ma senza mai banalizzare, la teoria dell’elettrodinamica quantistica (QED), il cui sviluppo gli permise di ottenere il Premio Nobel per la fisica nel 1965.
L’inizio del libro è caratterizzato dal racconto di una serie di esperimenti che si poggiano su alcuni ingredienti di base, neanche troppo difficili da visualizzare, e che riescono a rendere la materia più comprensibile e anche più interessante. Feynman riesce a descrivere a parole la potenza e l’efficacia della QED, in grado di spiegare buona parte delle osservazioni fisiche legate all’elettromagnetismo, ovvero all’interazione della luce con la materia.
D’altra parte uno dei problemi che più ha alimentato la discussione tra i fisici è stata su quale fosse la natura della luce, se ondulatoria o particellare. L’idea di una luce composta da corpuscoli risaliva a Isaac Newton, ma l’efficacia delle equazioni dell’ottica nel descrivere i fenomeni legati alla luce indusse a pensarla come costituita esclusivamente da onde. Poi con la rivoluzione introdotta dalla meccanica quantistica si iniziò a pensare agli elettroni come particelle con proprietà  ondulatore e alla luce come onde con proprietà  particellari: inviando la luce con una frequenza estremamente bassa, i risultati dell’esperimento non potevano essere spiegati se non supponendo l’esistenza di una “particella di luce”, il fotone.

Il formalismo matematico sviluppato per spiegare tali comportamenti e predire risultati di futuri esperimenti si rivelò possedere una natura prettamente statistica: Feynman, però, e qui sta l’idea dietro il suo fondamentale contributo, pensò di interpretare tale natura probabilistica come la somma su tutti i cammini possibili che una particella può compiere spostandosi da un punto A a un punto B dello spazio. Per raccontare ciò all’interno del libro il fisico statunitense utilizza delle semplici immagini, fatte con dei vettori concatenati uno all’altro per visualizzare una parte di tali percorsi. L’approccio visivo, che peraltro ottiene il suo massimo successo nei diagrammi di Feynman, risulta particolarmente efficace all’interno di un testo divulgativo come QED, in particolare abbinato alla prosa brillante e ironica di Feynman. L’autore, poi, non nasconde al lettore nemmeno le difficoltà  insite nella teoria che, a un certo punto, presenta un’imbarazzante serie di divergenze, che però vengono aggirate con una serie di trucchi e tecniche di calcolo che forse farebbero inorridire non pochi matematici.
Nel complesso un libro bello, interessante, anche divertente, non difficile da seguire, e che certo potrebbe essere apprezzato, soprattutto nei due capitoli conclusivi, da chi queste cose le sta studiando o le ha studiate. Fornisce una visione alternativa dell’elettrodinamica quantistica che, forse, troppo spesso manca anche nei normali corsi di laurea. Un altro piccolo capolavoro da quello che potremmo considerare il fisico più geniale nella storia di questa affascinante disciplina.

Ulteriori consigli di lettura: altrettanto leggere ed efficaci risultano i Sei pezzi facili, che propongono un estratto dalle Lectures, e il successivo Sei pezzi meno facili. Entrambi i libri sono pubblicati sempre da Adelphi, insieme con Il piacere della scoperta, che contiene una delle sue conferenze più famose, There’s plenty of room at the bottom, considerata il punto di partenza della ricerca nanotecnologica.

Abbiamo parlato di:
QED - La strana teoria della luce e della materia
Richard Feynman
Traduzione di Francesco Nicodemi
Adelphi, 2010
195 pagine, brossurato – 10,00 €
ISBN: 9788845925344

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Scritto da

Gianluigi Filippelli Gianluigi Filippelli

Ha conseguito laurea e dottorato in fisica presso l'Università  della Calabria. Tra i suoi interessi, la divulgazione della scienza (fisica e matematica), attraverso i due blog DropSea (in italiano) e Doc Madhattan (in inglese). Collabora da diversi anni al portale di critica fumettistica Lo Spazio Bianco, dove si occupa, tra gli altri argomenti, di fumetto disneyano, supereroistico e ovviamente scientifico. Last but not least, è wikipediano.

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