Il cielo del mese

Il cielo del mese: aprile 2019, van Gogh e l’Orsa Maggiore

Prima di esaminare le costellazioni che illuminano il cielo di aprile, una curiosità  sull'Orsa Maggiore e il pittore olandese Vincent van Gogh

Aggiornato il 24 Febbraio 2022

La primavera è iniziata da una decina di giorni e siamo già  ad aprile, dolce dormire. Lo spettacolo che ci concede il cielo, però, non ci invita a dormire, ma anzi, come ogni mese del resto, ad alzare gli occhi verso l’alto e meravigliarci ancora una volta.
E’ indubbiamente il mese in cui è più semplice osservare l’Orsa Maggiore, che a sua volta permette di identificare la posizione della Stella Polare, la cui posizione coincide all’incirca con il Polo Nord celeste. La curiosità  sulla costellazione è legata al mondo dell’arte: infatti il pittore olandese Vincent van Gogh ha rappresentato la costellazione dell’Orsa Maggiore nella Notte stellata sul Rodano. Van Gogh racconta così il suo interesse ferso il cielo stellato:

(…) guardare le stelle mi fa sempre sognare, così come lo fanno i puntini neri che rappresentano le città  e i villaggi su una cartina. Perchè, mi chiedo, i puntini luminosi del cielo non possono essere accessibili come quelli sulla cartina della Francia?
Notte stellata sul Rodano di Vincent can Gogh – via commons

Non è l’unico quadro in cui il pittore rappresenta il cielo stellato, ma nel 2007 ha attirato l’attenzione dell’astrofisico italiano Gianluca Masi, attualmente curatore scientifico del Planetario di Roma e responsabile del progetto Virtual Telescope, che con la collaborazione di Antonella Basso ha cercato di capire qualcosa di più sull’esecuzione stessa del quadro. Ricostruendo la posizione delle stelle nel passato, l’astrofisico ha identificato il luogo, Arles, e l’ora, intorno alle 22:30 in un periodo che va dal 20 al 30 settembre del 1888.

Nel Grande Carro si può notare una piccola deformazione. àˆ come se il maestro l’avesse dipinto in due momenti diversi: ha alzato lo sguardo, ha preso nota della posizione di alcune stelle, ha fatto altro e poi, dopo una quarantina di minuti, ha completato l’opera con le stelle rimanenti, che nel frattempo però si erano un po’ spostate per effetto della rotazione terrestre. (1)Da Repubblica del 28 settembre 2007.

Dopo questa introduzione artistica sull’Orsa Maggiore, andiamo a vedere quali sono le costellazioni protagoniste del mese di aprile (il testo che segue è tratto da it.wiki:

Le costellazioni di aprile

Uno scorcio del cielo di aprile realizzato con Stellarium

Il cielo di aprile appare con la Via Lattea tutt’intorno all’orizzonte. I brillanti campi stellari del cielo invernale lasciano pian piano il posto ad un cielo più povero di stelle luminose, ormai privo dalla caratteristica scia della Via Lattea.
Ad oriente si mostra bassa sull’orizzonte la stella Vega, la quinta del cielo in ordine di luminosità , che costituisce uno dei vertici dell’asterismo del Triangolo estivo.
In alto, vicino allo zenit, brilla il caratteristico gruppo di stelle della costellazione della Chioma di Berenice, mentre poco più a sud si osserva la brillante stella Spica, nella costellazione della Vergine; entrambe le costellazioni sono ricche di galassie, molte delle quali sono state osservate secoli fa dal grande astronomo Charles Messier. Tuttavia, per essere osservate occorrono strumenti più potenti di semplici binocoli amatoriali.
A sud, le stelle delle Vele lasciano il posto a quelle del Centauro, poco visibile dalle latitudini medie boreali. A sud-est, con l’avanzare delle ore e dei giorni, apparirà  sull’orizzonte la brillante e rossa stella Antares, il “cuore” dello Scorpione, circondata da un lato da stelle azzurre.
Ad ovest, al sorgere dello Scorpione corrisponde il tramontare della brillante costellazione di Orione e di Sirio, la brillantissima stella bianco-azzurrognola che dominava i cieli invernali. I Gemelli sono ancora visibili, ma declinano sempre più verso ovest.
A nord, è possibile osservare il ramo della Via Lattea della costellazione di Cassiopea, molto bassa sull’orizzonte e dalla caratteristica disposizione a “W” delle sue stelle principali.

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Scritto da

Gianluigi Filippelli Gianluigi Filippelli

Ha conseguito laurea e dottorato in fisica presso l'Università  della Calabria. Tra i suoi interessi, la divulgazione della scienza (fisica e matematica), attraverso i due blog DropSea (in italiano) e Doc Madhattan (in inglese). Collabora da diversi anni al portale di critica fumettistica Lo Spazio Bianco, dove si occupa, tra gli altri argomenti, di fumetto disneyano, supereroistico e ovviamente scientifico. Last but not least, è wikipediano.

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