Quando pensiamo al Big Bang, a quell’istante in cui inizia la storia del nostro universo, immaginiamo quella grande esplosione primordiale come certamente fulgida e abbagliante. In realtà un ipotetico osservatore di quei primissimi momenti della vita dell’universo avrebbe sperimentato sì un mondo caldissimo ma totalmente opaco alla luce. A causa dell’altissima temperatura, infatti, protoni ed elettroni, particelle elettricamente cariche, fluttuavano liberamente e non potevano legarsi a formare atomi. In queste condizioni qualsiasi “particella” di luce sarebbe stata riassorbita dalla materia immediatamente dopo essere stata emessa, in un continuo processo di emissioni e assorbimenti. È stato necessario aspettare almeno 380000 anni, la cosiddetta epoca della ricombinazione, perché la temperatura dell’universo fosse sufficientemente bassa da permettere a elettroni e protoni di unirsi a formare atomi (elettricamente neutri). Da quel momento, potendo viaggiare liberamente senza essere assorbita dalla materia, la luce ha inondato l’intero universo. E luce fu! Abbiamo persino la foto di quell’istante: il fondo cosmico a microonde.
E sia la luce!
7 Aprile 2022
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Non tutte le creazioni riescono con... la luce
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