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Topolino 3477: Acqua su Marte

Dopo le interviste a Francesco Vacca e Teresa Fornaro, vediamo come è andata ai paperi su Marte con il loro villaggio vacanze.

Aggiornato il 28 Novembre 2024

topolino3477-coverLa serie di storie con il bollino Topolino Comisc&Science iniziò nel 2016 quando sul Topolino venne pubblicata Topolino e l’esperimento del dottor Pi. Scritta da Francesco Artibani con la consulenza di Carlo Rovelli (peraltro anche disneyzzato nel finale della storia) e disegnata da Alessandro Perina, vedeva Topolino e Pippo viaggiare indietro nel tempo e incontrare Albert Einstein mentre partecipava a una delle più importanti conferenze Solvay, quella del 1927 su Elettroni e fotoni.
Dopo quella prima storia, il contentitore di Topolino Comics&Science ha toccato diversi argomenti scientifici, portando sul settimanale disneyano la voce di diversi scienziati, inclusa Teresa Fornaro, ricercatrice dell’INAF, in particolare della sede di Arcetri. Quest’ultima ha fornito la sua consulenza scientifica per Zio Paperone e le acque marziane, pubblicata sul Topolino , scritta da Francesco Vacca e disegnata, ancora una volta, proprio da Alessandro Perina.
Dopo le interviste a Vacca e Fornaro, oggi affrontiamo proprio la storia marziana uscita sul numero di Topolino ancora disponibile in edicola.

Paperi su Marte

Created with GIMPLa tradizione delle storie disneyane marziane, limitandosi a quelle di produzione italiana, è ridotta a una manciata di storie, la prima delle quali è la classica Il mistero di Marte di Federico Pedrocchi, pubblicata sul primo numero di Paperino giornale del 30 dicembre del 1937.
Quella di Pedrocchi ha un’impostazione decisamente molto fantastica, evidentemente ispirata ai romanzi di John Carter di Edgar Rice Burroughs, mentre le altre storie che andrò a citare a breve presentano dei riferimenti scientifici che vale la pena citare, iniziando da La memorabile missione Marte di Guido Martina e Guido Scala pubblicata sull’Almancaoo Topolino del gennaio 1977. In questo caso Paperone e nipoti arrivano su Marte giusto poco prima dell’ammartaggio di uno dei due lander del programma Viking. Il primo, infatti, atterrò sul suolo marziano il 20 luglio del 1976, mentre il secondo il 3 settembre dello stesso anno. Molto probabilmente il riferimento è al primo lander, visto che i due autori presentano, in parallelo con l’esplorazione papere, una diretta televisiva sulla Terra sullo storico ammartaggio del Viking.
Facciamo ora un salto di diversi anni in avanti fino a Il ritardo marziano di Alessandro Sisti e Mario Ferracina pubblicata su Topolino del maggio 2020. In questo caso l’esperto sceneggiatore ruota la storia intorno al ritardo nelle comunicazioni tra Marte e Terra che oscilla tra i 4 e i 24 minuti in funzione della distanza tra i due pianeti. E che poi è il tempo impiegato dalla luce per attraversare la distanza tra i due pianeti.
corsa_marte-mars_hotelLa storia che, però, presenta lo spunto più vicino a quello proposto da Francesco Vacca ne Le acque marziane è, però, La corsa su Marte di Giorgio Pezzin e Stefano Intini. Pubblicata sul del novembre 2000, vede Paperone e Rockerduck contendersi l’esclusiva di costruire una catena di alberghi su Marte. Ed è proprio con l’idea di aprire la strada al turismo su Marte che Paperone trascina nuovamente nello spazio Paperino e nipotini insieme con l’assistenza tecnica di Archimede Pitagorico.
È soprattutto tramite quest’ultimo personaggio che vengono veicolate le informazioni scientifiche presenti nella storia. Inoltre il suo contributo risulta fondamentale per ridurre il tempo del viaggio: come ricordato da Paperone, con un’astronave basata sulla tecnologia attuale, un equipaggio di astronauti (più o meno) esperti impiegherebbe 9 mesi per raggiungere Marte. Invece, grazie al motore a sterzatura di Archimede il viaggio dei paperi viene ridotto a soli 9 giorni.
Una volta giunti sul suolo marziano, i paperi si muovono sulla superficie del pianeta con le opportune tute spaziali e utilizzano una serie di strumenti, come il gascromatografo o il diffrattrometro a raggi x, che sono strumentazioni realmente utilizzate per le ricerche scientifiche e di cui i rover sono spesso dotati per eseguire i loro esperimenti.
Interessante, poi, osservare come la prima struttura in basalto marziano venga costruita usando una gigantesca stampante 3D che sfrutta il materiale di cui è costituito il suolo marziano. Una simile idea, in effetti, è anche una delle proposte per la costruzione di una base lunare permanente con cui ritornare sul nostro satellite e utilizzarlo come punto d’appoggio per l’esplorazione umana del Sistema Solare, Marte in testa.

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Il cuore della storia, però, ruota intorno all’acqua marziana, in particolare a una sua particolare proprietà : essere particolarmente salata. Ricapitoliamo, però, la scoperta dell’acqua su Marte.
Il 25 luglio del 2018 un gruppo di ricerca italiano guidato da Roberto Orosei dell’INAF ha annunciato la scoperta di un lago salato nel sottosuolo di Marte, relativamente vicino al polo Sud del pianeta. Il lago si trova a una profondità  di 1500 metri e ha un’estensione di 20 chilometri. La sua temperatura è compresa tra i -10 °C e i -20 °C. Sappiamo tutte queste cose grazie a MARSIS, ovvero il Mars Advanced Radar for Subsurface and Ionosphere Sounding, un vero e proprio radar orbitale. Proprio il modo in cui le onde radio hanno interagito con gli strati che queste hanno incontrato, ha permesso ai ricercatori di scoprire la presenza di uno strato d’acqua liquida. Questo vuol dire che, a quelle temperature, il lago deve necessariamente essere particolarmente salato.
Questa proprietà  dell’acqua marziana viene sfruttata in una maniera particolarmente creativa in cucina da Paperino, ma nel complesso risulta un ostacolo alla realizzazione del progetto turistico di Paperone. I paperi così sono costretti ad andare via, come in qualche modo ci si poteva aspettare, con grande gioia da parte dei rover. Il finale è dunque in qualche modo dolce-amaro. Alla felicità  dei rover, infatti, si contrappone l’ottimismo dei nipotini, che sperano si possa tornare su Marte con obiettivi diversi da quelli di costruire un villaggio vacanze, e la disperazione di Paperino, che aveva finalmente trovato l’ingrediente segreto per portare al livello successivo la sua già  ottima cucina.
Ultima curiosità  prima di chiudere l’articolo: l’astronave con cui i paperi arrivano su Marte, la PdPioneer è una esplicita citazione al programma Pioneer con cui la NASA ha esplorato il Sistema Solare. Le due sonde più note del programma sono la 10 e la 11 che, dopo aver raggiunto rispettivamente i pianeti di Giove e Saturno hanno lasciato il Sistema Solare, portando con se un messaggio per possibili esseri intelligenti extraterrestri elaborato da Carl Sagan e Frank Drake.
Dal punto di vista estetico, poi, Perina fornisce, come al solito, un’ottima prova sia nella gestione dei personaggi, come sempre molto dinamici e ricchi di espressioni, sia nelle vigmnette spaziali, come ad esempio la partenza dalla Terra o l’ammartaggio, sia nei panorami marziani. In questo caso, poi, ottima anche la prova di Chiara Bonacini che ha colorato l’ambientazione marziana così come ce l’hanno mostrata gli scatti dei rover marziani.
In definitiva una gran bella storia disneyana che, al di là  del bollino Topolino Comics&Science, conferma come si possa sempre imparare qualcosa divertendosi dalle storie pubblicate su Topolino.

Abbiamo parlato di:

Francesco Vacca, Alessandro Perina
Panini Comics, 13 luglio 2022
22 pagine, brossurato, colore – € 3.2
Le pagine di Topolino sono 164, copertine incluse

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Scritto da

Gianluigi Filippelli Gianluigi Filippelli

Ha conseguito laurea e dottorato in fisica presso l'Università  della Calabria. Tra i suoi interessi, la divulgazione della scienza (fisica e matematica), attraverso i due blog DropSea (in italiano) e Doc Madhattan (in inglese). Collabora da diversi anni al portale di critica fumettistica Lo Spazio Bianco, dove si occupa, tra gli altri argomenti, di fumetto disneyano, supereroistico e ovviamente scientifico. Last but not least, è wikipediano.

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