Costellazioni e stelle notevoli

Nella volta celeste di queste sere, accanto al popolare asterismo del ciclo di Andromeda e accanto al Triangolo Estivo sempre più vicino all’orizzonte disegnato da Vega, Deneb e Altair, possiamo riconoscere due circostanze particolari e decisamente meno appariscenti, che si presentano solamente in autunno inoltrato e che per questo motivo, sono ancora più belle da notare.
Con l’arrivo del buio infatti, guardando il Piccolo Carro , si potrà facilmente constatare che nel suo imperterrito giro attorno al Polo Nord celeste segnato quasi perfettamente dalla Stella Polare, il trapezio di questo carretto celeste comincia pian piano a ruotare verso il basso: qualunque cosa esso trasporti, in queste sere comincerebbe ad essere rovesciato sulla Terra direttamente dal cielo.

È proprio guardando questo dettaglio che alcune tribù native americane si spiegavano il foliage autunnale: le innumerevoli tinte di giallo, arancio e rosso di cui si rivestono gli alberi in questo periodo, non sarebbero altro che colori caduti da quel carretto celeste, che in queste notti si sta effettivamente rovesciando.

Alla stessa ora, guardando invece in direzione Ovest, troviamo ancora Arturo, la stella più luminosa dell’emisfero boreale, dal greco Guardiano del Nord / Orsa, immersa nelle luci del crepuscolo: solo chi riuscirà a seguirla e tramontare poco dopo il Sole come in queste sere, potrà dilettarsi a chiamarla con un particolare nome che gli avevano assegnato gli arabi molti secoli fa.
Si potrà infatti facilmente notare che pur tramontando dopo il Sole, la stella tornerà ad essere visibile ad Est prima che il Sole sorga: a primo impatto infatti, seguendo il Sole al tramonto, ci si aspetterebbe di non-vederla affatto all’alba ad Est, perché sopra l’orizzonte solo dopo il sorgere del Sole. Ed invece eccola lì, anticipare il Sole come superandolo, così da rimanere visibile – nella stessa notte – sia dopo il tramonto che prima dell’alba! Per questa “strana” particolarità, come ci ricordava Al-Sufi già dieci secoli fa, gli arabi chiamavano Arturo anche Haris al-sama, il Guardiano del Cielo.
Andando a cercare le cause di questa circostanza, ci si accorge però che non c’è nulla di singolare in questo comportamento, in quanto la cosa si verifica con tutte quelle stelle che come Arturo, trovandosi rispetto al Sole più vicine al Polo Nord Celeste, descrivono un arco più stretto di quello tracciato dal Sole, così da fare sotto l’orizzonte un giro più breve. Arturo quindi non sarebbe affatto l’unico “Guardiano del Cielo”, ma essendo la stella più luminosa dell’emisfero boreale, è ovviamente quella più facilmente individuabile nelle luci del crepuscolo e dell’aurora.

A questo punto qualcuno potrebbe chiedersi allora, perché anche Capella non abbia ereditato lo stesso nome, considerando che è luminosa quasi quanto Arturo e che si trova in circostanze simili. Ebbene: simulando il comportamento di Capella, si può facilmente notare che, raggiungendo una congiunzione col Sole più stretta rispetto a quella raggiunta da Arturo, finisce per ritrovarsi più profondamente immersa nelle luci dell’alba e del crepuscolo, e quindi diventa più difficile da individuare.
Luna e Pianeti
La sera del 5 novembre ci sarà la Luna piena più grande dell’anno. Il protagonista indiscusso di questo autunno, però, è sicuramente Saturno, perché visibile per gran parte della notte fin da subito dopo il tramonto. In questo periodo non può mancare la visione dei suoi anelli al telescopio, perché dopo la loro “totale sparizione” avvenuta tra marzo e aprile di quest’anno, il 24 novembre, a causa dell’inclinazione dell’orbita terrestre, raggiungeranno ancora una volta una “chiusura massima”; per cui, pur non sparendo di nuovo totalmente, si mostreranno incredibilmente sottili.

Per tutto il mese Venere sarà visibile prima dell’alba a Est e Marte la sera a Ovest: Venere col passare dei giorni sarà sempre più bassa perché sempre più vicina alla congiunzione col Sole; Marte invece, in compagnia di Mercurio, continuerà a essere bassissimo e difficile da individuare perché tramonterà poco dopo il Sole. Solo negli ultimi giorni di novembre Mercurio anticiperà il Sole nel suo sorgere e si troverà anche in favorevoli condizioni per individuarlo: chi potrà osservarlo al telescopio, avrà l’occasione di vederlo in fase a forma di piccola falce.
Giove entra di scena nella seconda parte della notte, per cui per osservarlo al telescopio con le sue lune, è consigliabile ancora aspettare l’inizio dell’alba, così da trovarlo molto alto nel cielo: in modo particolare, all’alba del 5, del 12 e del 28 novembre potremo osservare il transito dell’ombra di Io sul disco del pianeta; il 7 novembre l’eclissi di Ganimede; il 18 il transito di Ganimede in compagnia della Grande Macchia Rossa; il 21 novembre il contemporaneo transito dell’ombra di Io e di Callisto; e il 30 quello dell’ombra di Europa.
Comete
Dopo lo spettacolo dell’ultima settimana di Ottobre, la cometa C/2025 A6 Lemmon, pur allontanandosi dalla Terra, dovrebbe rimanere al di sopra della magnitudine +6, così da poter essere fotografata o osservata già con un binocolo. Meglio farlo però sotto cieli bui e nella prima parte del mese.
Di sera in sera però, la sua elongazione sarà sempre più corta per cui sarà sempre più difficile individuarla nelle luci del crepuscolo, soprattutto dalle latitudini italiane.
Con un buon binocolo il primo novembre potremmo scorgerla in congiunzione con Lambda Ophiuchi e il 15 con Sabik nella stessa costellazione. Da quel giorno in poi sarà sempre più immersa nelle luci del crepuscolo, divenendo a fine mese del tutto inosservabile.

Novembre è il periodo migliore per riprendere e osservare amatorialmente anche la cometa interstellare 3I/Atlas, che dopo la congiunzione col Sole, si avvia a lasciare il Sistema solare per sempre. Prima di farlo, pur rimanendo decisamente lontana, sarà anche vicina alla Terra, così da diventare abbastanza luminosa da poter essere fotografata e osservata con un buon telescopio alcune ore prima dell’alba, soprattutto a metà del mese.
Principali fenomeni
All’alba dell’8 novembre la Luna sarà in congiunzione con la stella Beta Tauri; all’alba dell’11 con l’ammasso Presepe, M44 e il 25 Venere e Mercurio saranno in congiunzione nelle luci dell’aurora. Le sere del 27 e 28 novembre invece la Luna occulterà Iota Aquarii e sfiorerà Lambda Aquarii rispettivamente.

Per osservare tutti questi fenomeni conviene utilizzare un binocolo per meglio scorgere la luce delle stelle oscurata dalla luminosità della vicina Luna.





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