Il cielo del mese

Il cielo del mese: gennaio 2021, il calendario e la Grande Congiunzione

Nuovo appuntamento con il cielo del mese, che oltre alle usuali costellazioni serali, si occuperà anche del calendario e della "stella di Natale"!

Aggiornato il 10 Gennaio 2021

L’evento più significativo del mese è l’inizio del nuovo anno civile, il 1° gennaio. Oggi.
È una data strana tenendo conto che le principali date ricorrenti civili e religiose sono normalmente coincidenti con eventi astronomici quali solstizi o equinozi, mentre il primo giorno di gennaio non presenta alcun evento celeste significativo. Ci torneremo più avanti.
Dal punto di vista astronomico, però, gennaio è il mese in cui comincia a essere evidente l’allungamento delle giornate. Infatti il primo Gennaio il Sole sorge alle 7:38 e tramonta alle 16:49 (ora di Roma) mentre alla fine del mese gli orari sono 7:24 e 17:23 rispettivamente. La durata del giorno passa quindi da 9 ore e 11 minuti a praticamente 10 ore.
Ricordiamo che il giorno del solstizio è durato 9 ore e 9 minuti per cui vediamo che durante questo mese assistiamo a un’accelerazione della durata del giorno.
Nelle luci della sera ci hanno ormai abbandonato Giove e Saturno, protagonisti della Grande Congiunzione del 21 dicembre, mentre a ovest, in prima serata, comincia a essere visibile Mercurio che il 24 avrà la massima elongazione (distanza) dal Sole e che il giorno 14 sarà molto vicino alla Luna. Nel frattempo nel cielo serale comincia a rifulgere la stella Sirio, la più brillante del nostro emisfero, a cui dedicheremo un articolo di prossima pubblicazione.

L’inizio dell’anno: perché proprio il 1° gennaio?

Prima di passare all’osservazione del cielo serale del mese, torniamo alla questione accennata al perché l’anno inizia proprio con l’1 gennaio.
In effetti nell’antichità l’inizio dell’anno coincideva con particolari eventi astronomici, anche se la confusione nella comparazione nel computo del tempo è notevole, in quanto varie culture avevano sistemi di calcolo dell’anno e dei mesi completamenti diversi. Tra i primi a porre l’inizio dell’anno al primo di Gennaio furono i Romani: era il giorno dedicato a Giano, dio bifronte, che guarda il passato e il futuro. Una legge del 191 a.C. sembra il primo atto ufficiale che presenta questa data come inizio dell’anno, mentre nel 153 a.C. essa è legata alla presa di servizio dei consoli in una situazione di emergenza (una rivolta in Spagna), cosa che in genere accadeva i primi di Marzo. Da notare che per i Romani l’anno civile era determinato dalla durata dei mandati dei consoli.
Il passo principale lo fece Giulio Cesare quando, nel suo ruolo di pontefice massimo, nel 46 a.C. promulgò la riforma Giuliana del calendario, fissando il suo inizio all’1 gennaio e la durata dell’anno a 365 giorni. L’estensore della riforma, l’astronomo egiziano Sosigene di Alessandria, sapeva, però, che il Sole si ritrovava nella stessa posizione rispetto alle stelle fisse dopo 365 giorni e 6 ore, cioè un quarto di giorno di differenza. Per questo motivi ogni 4 anni si aveva un giorno in più, cosa di cui si tenne conto con l’introduzione degli anni bisestili.
Con la fine dell’impero romano, la data dell’inizio dell’anno tornò a differenziarsi a secondo delle località. Nel trascorrere dei secoli il fatto che l’anno non sia esattamente 365 giorni e 6 ore ma 365 giorni 5 ore 46 minuti e 46 secondi rendeva urgente un nuova riforma del calendario. Infatti l’equinozio che secondo il concilio di Nicea doveva cadere il 21 marzo avveniva lontano da quella data.
Il 4 ottobre 1582 il papa Gregorio XIII decretò che gli anni divisibili per 4 sono bisestili ma che gli anni secolari (quelli che iniziano un nuovo secolo 1800, 1900, 2000, ecc.) non divisibili per 400 non lo siano. Infatti il 1900 e il 1800 non sono stati bisestili.
La riforma, dovuta al lavoro dell’astronomo e matematico calabrese Luigi Lilio, implicò il passaggio dal giovedì 4 al venerdì 15 ottobre 1582, con 10 giorni che sparirono nel nulla. Si ribadì che l’anno iniziava il 1° gennaio con la motivazione religiosa della circoncisione di Gesù che nella tradizione ebraica avveniva otto giorni dalla nascita.

gregorio_xiii_calendario
Particolare della tomba di papa Gregorio XIII relativo all’introduzione del calendario gregoriano – via commons

La Stella di Natale, cometa o congiunzione?

La ricorrenza religiosa di gennaio che ha legami con l’astronomia è, invece, l’Epifania. Si racconta che i Re Magi, che erano anche astrologi, raggiunsero il luogo della nascita di Gesù seguendo un fenomeno religioso che noi indichiamo con una stella cometa.
In realtà nei vangeli si legge una parola che si traduce strettamente con stella, anche tenendo presente il fatto che per gli antichi le stelle comete non erano oggetti astronomici ma facevano parte dell’atmosfera. Le spiegazioni proposte contemplano una stella che esplode (nova o supernova) o un fenomeno che ci è ormai noto: la Grande Congiunzione tra Giove e Saturno.

magi_apollinare
I Re Magi da un mosaico nella basilica di Sant’Apollinare Nuovo – via commons
giotto_adorazione_magi
L’adorazione dei Magi di Giotto presso la Cappella degli Scrovegni – via commons

Fu Keplero che suggerì che la Stella di Natale potesse essere tale fenomeno, che nel 7 e il 6 a.C. si presentò come tripla congiunzione, cioè una congiunzione che si ripete tre volte in 6-7 mesi.
Il motivo per cui noi pensiamo sia una cometa è dovuto a Giotto, che ha raffigurato il passaggio della cometa di Halley del 1301, forse ritenendola molto più decorativa. Prima di allora non si trovano illustrazioni di una cometa sopra il presepe mentre, dopo, Giotto ha dettato legge.
La congiunzione sarà visibile verso ovest solo per i primi giorni del mese in quanto i due pianeti tramonteranno sempre prima fino a essere praticamente invisibili dopo la seconda metà del mese.

Le costellazioni serali

Guardando verso l’orizzonte Nord, l’Orsa Maggiore continua la sua risalita verso Nord-Est. Per trovarla, quindi, occorre cercare la classica forma del Grande Carro leggermente inclinata e poggiata sul “manico”, o se preferite sulla coda dell’Orsa, sempre più alta con il passare delle ore della notte. La tipica casetta del Cefeo scesa a Nord-Ovest comincia lentamente a ruotare per disporsi sotto all’Orsa Minore, seguito da Cassiopea, che in prima serata va a rappresentare una “M” o “doppiavvù rovesciata“. La stella più luminosa che si vede sopra la propria testa è Capella il cui colore è simile a quello del Sole della costellazione di Auriga.

skychart-orsa_maggiore
Vista dell’Orsa Maggiore il 15 gennaio 2021 da Roma – Mappa realizzata con Sky Chart

Sull’orizzonte Ovest Marte, facilmente riconoscibile per il suo colore rosso intenso, segnerà l’intersezione tra le costellazioni. In basso a destra abbiamo i Pesci, le cui stelle formano una lunga linea terminante con una specie di cappio. In basso a sinistra c’è la costellazione della Balena la cui testa sembra un pentagono leggermente inclinato. La Luna passerà tra la Balena e Marte il giorno 21 Gennaio. In alto a sinistra rispetto al pianeta rosso abbiamo l’Ariete e le sue stelle principali, Hamal e Sheratan.

skychart-luna_marte_balena_pesci
La Luna e Marte tra le costellazioni dei Pesci e della Balena, parzialmente sotto la linea dell’orizzonte il 21 gennaio 2020 – Mappa realizzata con Sky Chart

L’orizzonte Sud è dominato dai gioielli del cielo invernale. Facilmente individuabili le tre stelle ravvicinate e perfettamente allineate della Cintura di Orione, che consente di riconoscere non solo la costellazione del cacciatore Orione, ma anche tante altre costellazioni del suo seguito.Tra le due stelle in alto rispetto alla Cintura, quella più rossa e brillante è nota come Betelgeuse mentre tra le due stelle più in basso rispetto alla Cintura la più brillante e di colore bianco-azzurro è Rigel. Non perdetevi, appena sotto le tre stelle della cintura, la visione binoculare della Nebulosa di Orione, un’ostetricia del cielo dove circa 700 stelle si sono appena formate.
Qui sotto vediamo due esempi di viaggio all’interno della nebulosa di Orione:

Inoltre più sopra, nella costellazione del Toro, abbiamo le Pleiadi, un piccolo gruppo di stelle come se fossero un Orsa Maggiore in miniatura:

Torniamo ad Orione. Ricordiamoci che rappresenta un cacciatore che insegue una preda. Sopra le tre stelle della cintura abbiamo le spalle e a destra il suo arco mentre sotto la cintura ci sono i suoi piedi. Appena più a Est dei piedi segue la stella più brillante del cielo notturno, la bianchissima Sirio, che non a caso fa parte della costellazione del Cane Maggiore, cane che segue fedelmente il cacciatore. Inoltre abbiamo il sorgere della costellazione del Leone riconoscibile dalla forma ad arco di alcune stelle che rappresenta la criniera dell’animale.

skychart-orizzonte_sud-gennaio2021
Scorcio dell’orizzonte Sud – Mappa realizzata con Sky Chart

Sciami meteorici

Lo sciame principale di questo mese è quello delle Quadrantidi, attivo tra il 27 dicembre e il 10 gennaio, ma con picco tra il 2-4 gennaio. È uno sciame di media alta intensità (ci possiamo aspettare 120 meteore per ora) la cui osservazione sarà resa difficoltosa da una Luna quasi piena. Il loro radiante è nella costellazione del Bootes che sorge in quei giorni attorno a mezzanotte. Il momento migliore per osservarle sarà la sera.
Lo strano nome deriva dal fatto che il radiante si trova nella costellazione soppressa del Quadrante a Muro, ora inglobata nel Bootes. Questo sciame è associato all’asteroide 2003 EH1, un corpo da 3 km di diametro con periodo di 5.5 anni, che è stato scoperto solo nel marzo 2003. Esso è probabilmente una “cometa morta” o cometa esausta, oppure il risultato di un rottura del nucleo della cometa C/1490 Y1.
Da notare che questo sciame potrebbe generare un certo numero di bolidi, cioé meteore di grande luminosità che potrebbero anche dare vita a fenomeni sonori.

skychart-radiante_quadrantidi-gennaio2021
Radiante Quadrantidi. Mappa realizzata con Sky Chart

Le fasi lunari

  • Ultimo quarto 6 gennaio
  • Luna nuova 13 gennaio
  • Primo quarto 29 gennaio
  • Luna piena 28 gennaio

I pianeti

Il pianeta che merita la nostra attenzione è Mercurio. Il giorno 24 Gennaio raggiunge la massima distanza dal Sole ed è ben visibile in serata, verso le 17:30. Le condizioni ideali saranno il 26 quando avrà un’altezza maggiore sull’orizzonte. Essendo il pianeta più interno del Sistema Solare, sarà sempre basso sull’orizzonte e visibile o la sera o la mattina.
Giove e Saturno dopo essere stati i protagonisti assoluti di dicembre con la loro congiunzione, saranno visibili solo i primi giorni di gennaio poi tramonteranno definitivamente.
Marte è ancora ben visibile con la Luna che il giorno 21 passerà nelle sue vicinanze. Da notare la vicinanza con il pianeta Urano che è però visibile solo con un telescopio o un binocolo.

Eventi

  • 3 gennaio massimo delle Quadrantidi
  • 24 massima elongazione di Mercurio
  • 21 passagio della Luna tra Marte e la Balena
mercurio_stellarium
Mercurio basso sull’orizzonte. Immagine realizzata con Stellarium

Stazione Spaziale Internazionale

Per il mese di gennaio 2021 la Stazione Spaziale Internazionale, al netto di modifiche dell’ultima ora, effettuerà passaggi visibili mattutini fino al giorno 10 prima di prendersi una pausa di qualche giorno e tornare con i passaggi serali, più comodi per orario dal 17 gennaio. I passaggi più luminosi saranno tra il 18 e il 22 gennaio, variando un po’ le date a secondo delle località. Per conoscere i passaggi per la vostra località potete fare riferimento al sito di AstronomiAmo: sarà sufficiente entrare per avere orari e mappe impostati correttamente.

Add Comment

Click here to post a comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Scritto da

Sandro Bardelli Sandro Bardelli

Ricercatore astronomo presso l’Istituto Nazionale di Astrofisica-Osservatorio Astronomico di Bologna. Il suo ambito di ricerca è la cosmologa osservativa, la struttura su grande scale dell’Universo e l’evoluzione delle galassie, tramite grandi survey spettroscopiche e immagini da satellite. Ha usato i maggiori telescopi ottici, radio e nella banda X e ha lavorato all’Osservatorio di Meudon/Paris, all’Osservatorio di Trieste eall’ESO (Germania). È autore di più di 200 pubblicazioni scientifiche. Inoltre è il responsabile per la didattica e la divulgazione presso l’Osservatorio Astronomico di Bologna e cura eventi, lezioni e corsi di aggiornamento per insegnanti.

Categorie