Condizioni meteorologiche permettendo, il cielo è sempre lì, a disposizione di tutti incondizionatamente, giorno dopo giorno e notte dopo notte a offrirci quanto di meglio i nostri occhi possano mai fornire al nostro cervello come stimolo per sognare, indagare e conoscere. Una presenza costante nelle nostre vite che basta saper cogliere e apprezzare e quale metodo migliore di conoscere qualcosa per apprezzarla al meglio?
Anche questo mese, quindi, la nostra guida vi conduce tra le stelle e gli oggetti della volta celeste, sperando che pian piano tutti quei puntini luminosi accesi in un universo buio possano diventare sempre più familiari, riconoscibili.
Nel mese di marzo abbiamo assistito a un cambiamento netto nella sfera celeste, con un passaggio dal cielo invernale a quello primaverile che ha trovato il culmine nell’equinozio del giorno 20 e già in quella occasione abbiamo avuto modo di dire come al cielo delle nebulose e degli ammassi aperti si sia sostituito quasi totalmente un universo fatto di “universi isola”, di galassie più o meno come la nostra Via Lattea. Oggetti fondamentali per l’astrofisica e soprattutto per la cosmologia i quali, tuttavia, hanno un grande difetto: non si mostrano – salvo rarissime eccezioni che si contano sulle dita di una mano (con deciso avanzo di dita) – all’occhio nudo. Orione è quasi perso anche se parte del suo seguito continua a mostrarsi nella prima parte del buio verso Ovest: i Gemelli e Procione sono ancora ad altezze discrete mentre Sirio è bassa a Sud-Ovest. Lo zenit vede in prima serata l’Orsa Maggiore mentre da est dominano due stelle brillantissime come Vega e Arturo. La parte centrale del cielo accoglie le costellazioni tipiche primaverili, a partire dal Leone.
Se vivessimo nell’emisfero australe, invece, allo zenit potremmo vedere la piccola ma brillantissima Croce del Sud e il Centauro, con un nascente Scorpione che, mentre alle nostre latitudini è sinonimo di estate, sotto l’equatore segna l’avanzare del freddo.
Anche in virtù dell’ora legale inserita la notte del 28 marzo, che ci ha visti spostare in avanti di un’ora le lancette del nostro orologio, il buio trasla calando sempre più tardi la sera mentre il salire in declinazione del Sole durante il mese farà aumentare anche la durata delle ore di insolazione: il primo aprile, nella zona centrale d’Italia, il Sole (nei Pesci) sorge alle 06.52 e tramonta alle 19.35, con un crepuscolo civile (Sole a -6° di altezza dall’orizzonte) mattutino alle 06.24 e serale alle 20.03. Il 30 aprile, invece, il Sole (in Ariete) sorge alle ore 06.06 e tramonta alle ore 20.07 con un crepuscolo civile mattutino fissato alle 05.36 e serale alle 20.37. Senza ora legale, questi orari verrebbero fatti arretrare di un’ora con il tramonto fissato alle 18.35 a inizio mese e alle 19.07 a fine mese. Chi ama il buio per osservare le stelle non sarà contento della notizia visto che anche ad Aprile, nel migliore dei casi, il rientro a casa è fissato alle ore 22 causa Covid-19.
Aprile porterà subito la Pasqua il giorno 4, una festa il cui giorno variabile è legato a doppio filo a due eventi astronomici come l’equinozio di Primavera (avvenuto il 20 marzo scorso) e il primo plenilunio che lo segue (avvenuto il 28 marzo scorso). Per ottenere il giorno di Pasqua, infatti, occorre superare l’equinozio e attendere la prima Luna piena: la festa cadrà la prima domenica che segue il plenilunio e nel 2021 questa prima domenica che segue il 28 marzo è proprio quella del 4 aprile.
Le costellazioni serali
Cerchiamo di riconoscere alcune delle costellazioni principali del periodo, aiutandoci come sempre con una apposita mappa celeste e scandagliando il cielo per orizzonti, partendo al solito da quello Nord.
L’orizzonte Nord presenta al solito le costellazioni che alle nostre latitudini non tramontano mai a causa del giro molto stretto intorno alla “Stella Polare”, unica stella a essere quasi fissa nel cielo. Si tratta delle stelle così dette circumpolari: l’Orsa Maggiore ha raggiunto il punto più alto del cielo, lo zenit, totalmente distesa sulla propria schiena: per trovarla si fa sempre riferimento al Grande Carro, l’asterismo più famoso del cielo per la sua forma di mestolo. Se l’Orsa Maggiore raggiunge il culmine di altezza, vuol dire che Cefeo e Cassiopea sfiorano l’orizzonte nel punto più basso del loro giro polare. Cassiopea in questa stagione è facilmente riconoscibile – altezza a parte – dalla forma a “doppiavvù” assunta dalle stelle principali. Il mese scorso abbiamo introdotto la costellazione della Lince, andando a cercarla tra l’Orsa Maggiore e Capella, stella principale della costellazione di Auriga e tra le più luminose del cielo. Abbiamo parlato della rossa stella Alpha, che chiude un triangolo con Regolo nel Leone e Polluce nei Gemelli, mentre oggi spendiamo due parole proprio sulla costellazione. Copre circa 450 gradi di cielo (pensate che la Luna piena copre mezzo grado appena) ma nonostante questo – oltre alla stella Alpha di magnitudine 3, soltanto un’altra stella (chiamata 38 Lyn, anche se il nome proprio è l’impronunciabile Alsciaukat) supera la magnitudine 4 il che fa della Lince una delle costellazioni più spente del cielo.
Spostiamoci all’orizzonte Ovest, il quale ospita i corpi celesti che nei mesi scorsi hanno regalato spettacolo e che ora si avviano presto al tramonto. Per riuscire a vedere ancora qualcosa, anticipiamo l’osservazione alle ore 21, comunque dopo il crepuscolo civile e quindi in buon momento per vedere già le stelle più brillanti. Come accennato, Orione è oramai perso per le osservazioni di dettaglio, troppo basso, ma in prima serata resta comunque sopra l’orizzonte con la sua Cintura a fare da indicatore (alle 23, invece, la Cintura sarà sotto l’orizzonte). Anche il seguito del Cacciatore è ancora riconoscibile, soprattutto nella costellazione dei Gemelli e nella stella Procione del Cane Minore. I Gemelli possono essere rintracciati al di sopra di Orione mentre Procione si trova alla sinistra dei Gemelli stessi. Alla destra dei Gemelli brilleranno altre due luci, una rossa e una giallina. Ai piedi dei Gemelli, infatti, sarà ancora visibile il pianeta Marte incastonato tra le “corna” del Toro mentre più in alto, a chiudere un triangolo, sarà possibile osservare Capella nella costellazione di Auriga.
Molto più in basso, a sinistra di Orione, sarà riconoscibilissima la stella Sirio che, per quanto quasi al tramonto, è sempre l’astro più brillante del cielo quindi non faticherete a rintracciare la sua luce scintillante.
Torniamo alle ore 23, con il buio più fitto, e spostiamo lo sguardo verso l’orizzonte Sud. Il mese scorso abbiamo dato ampio risalto al Cancro, che questo mese si è spostato dal Meridiano verso Sud-Ovest, quindi se volete leggere qualcosa su questa costellazione il consiglio è di tornare indietro di un mese. Stessa cosa per l’estesa costellazione dell’Idra Femmina. Questo mese il Meridiano, cioè il punto cardinale Sud nel quale gli oggetti celesti culminano, raggiungendo la massima altezza e quindi la miglior visibilità, è occupato dalla bellissima costellazione del Leone, senza disdegnare le costellazioni minori a corredo come il Leone Minore, più in alto, il Sestante e la Coppa, più in basso.
Il Leone, tra le costellazioni zodiacali (quelle attraversate dal moto apparente del Sole, quindi dall’eclittica), è senz’altro tra le più luminose. Riconoscibile grazie alla forma tipica di un felino accucciato visto di profilo, il suo nome fa riferimento al Leone di Nemea, una delle vittime di Ercole, mentre la parte di costellazione più famosa è la mezza luna nota come Falce, a rappresentarne la criniera. Se faticate a trovare questo felino potete fare riferimento all’Orsa Maggiore e ai suoi puntatori della Polare, Merak e Dubhe, percorrendo e prolungando il loro segmento non in direzione della Polare ma dalla parte opposta fino alle stelle brillanti che incontrate. Il Leone, appunto.
Il petto del Leone è rappresentato dalla sua stella Alpha, la più brillante e di prima grandezza: il suo nome è Regolo ed è una delle quattro Stelle Reali di Persia insieme ad Aldebaran del Toro, Fomalhaut del Pesce Australe e Antares dello Scorpione, tanto che William di Salisbury, nel 1552, indicò come di stirpe reale tutti i nati sotto questo astro. Riconoscerete un colore bianco-azzurrino in questa stella che brilla come 130 Soli, favorita da un diametro cinque volte superiore a quello della nostra stella. La sua posizione dista dall’eclittica appena mezzo grado il che significa che in rare occasioni, essendo l’eclittica la linea immaginaria del piano del Sistema Solare dove passano apparentemente Sole, Luna e pianeti, Regolo può venire occultata dalla Luna ma anche dai pianeti, come avvenne il 7 luglio 1959 alle ore 16 circa, in pieno giorno, a opera di Venere.
Una particolarità di Regolo è la velocità di rotazione, talmente elevata (ruota su sé stessa in 15.9 ore anziché 27 giorni come il Sole, ad esempio) da far assumere una forma estremamente schiacciata ai poli: basterebbe una velocità maggiore di appena il 16% per determinare la fuga della fotosfera della stella.
Sopra Regolo, a rappresentare il collo del Leone, è la stella Algieba: è la seconda in ordine di luminosità con magnitudine 2 e il suo nome indica “la fronte“, anche se in realtà non si trova mai in questa posizione in nessuna delle rappresentazioni storiche. Si tratta di un sistema di due stelle, ma a occhio ne vedrete soltanto una: la prima è arancione mentre la compagna è gialla e le due componenti si orbitano intorno chiudendo un giro ogni 619 anni.
Passando alla parte posteriore del felino incontriamo Denebola, stella beta del Leone a rappresentare la coda (da al dhanab al asad). Dista da noi “appena” 39 anni luce e brilla di colore bianco e alcuni la danno in declino in termini di luminosità. Le altre due stelle maggiormente visibili nella zona posteriore del Leone sono Zosma e Chort.
A parte le stelle, il Leone offre un vero e proprio tripudio di galassie le quali, purtroppo, necessitano di un telescopio per poter essere osservate o perlomeno un binocolo per le componenti più luminose. Tra queste, è famoso il Tripletto del Leone composto dalle due galassie maggiori, M65 e M66, e da una terza componente del catalogo NGC, la 3628. Questo triangolo si trova a sud di Chort e le componenti principali distano da noi 30 milioni di anni luce circa.
Come accennato ci sono altre costellazioni in meridiano. Sopra il Leone è il Leone Minore, una costellazione “recente”, aggiunta solo nel 1690 e priva di una propria mitologia. È una costellazione molto piccola posta tra la Falce del Leone e il Grande Carro, ma riconoscerla non è semplicissimo visto che le stelle sono abbastanza deboli, tutte intorno alla magnitudine 4.
Anche il Sestante è stato aggiunto nel 1690 a opera di Hevelius ed è posto sotto il Leone, tra il felino e l’Idra Femmina. Difficile da osservare anche perché non ha una forma ben definita e le stelle sono particolarmente spente, è comunque interessante visto che è attraversato dall’equatore celeste.
Spostiamoci a Est per avere una anteprima del cielo che vedremo al meglio i prossimi mesi con il progredire dell’orbita terrestre. In coda al Leone troviamo ancora costellazioni primaverili delle quali parleremo il prossimo mese e che rivestono una grande importanza nel panorama osservativo, visto che stiamo parlando della Vergine, del Contadino e della Corona Boreale che apre la strada a Ercole, già visibile anche se basso nella prima parte della notte di aprile. Ci sarà tempo per i dettagli, parleremo a maggio di Vergine e Chioma di Berenice mentre rimanderemo a giugno per Contadino e Corona Boreale, ma l’importante è che fin da ora impariamo a muoverci tra queste costellazioni, rintracciandole nel cielo e riconoscendole. Per fare questo ci viene sempre in aiuto l’Orsa Maggiore con la sua parte del Grande Carro, visto che muovendoci lungo la sua coda e prolungandone la curva verso Est andremo dapprima a incontrare una stella nettamente più brillante delle altre. Si tratta di Arturo, la stella più brillante dell’emisfero boreale e caratterizzata da un colore marcatamente arancione, testimonianza di una temperatura più fredda rispetto a quella del Sole. È un astro sul quale esistono diverse curiosità che vedremo il prossimo mese parlando più ampiamente del Contadino. Continuando a muoversi lungo la curva allungata della coda dell’Orsa, superata Arturo si giunge a un’altra stella più luminosa delle altre dal colore bianco-azzurro, segno questo di una temperatura molto più alta. In questo caso si tratta di Spica, stella alpha della costellazione zodiacale della Vergine e famosa per il suo ammasso galattico del quale anche la nostra Via Lattea fa parte. Proprio dallo studio di queste galassie George Lemaitre e Edwin Hubble riuscirono a capire che il nostro universo si sta espandendo. Sempre in questa zona è possibile rintracciare senza problemi, anche sotto un cielo cittadino, un semicerchio di stelle rappresentante la costellazione della Corona Boreale: mai nome fu più indovinato visto che l’asterismo ricorda davvero una corona e che al suo centro c’è il diadema, la stella più brillante chiamata, non a caso, Gemma (o Alphecca).
Gli sciami meteorici
Anche ad aprile la Terra attraversa diverse nubi di detriti lasciate da comete o da asteroidi in disgregazione:
- Alpha Bootidi, attive dal 14 aprile al 12 maggio con ZHR 2
- Beta Corona Australis, attive dal 23 aprile al 30 maggio con ZHR 3
- Delta Pavonidi, attive dal 20 marzo al 10 aprile con ZHR 5
- Eta Aquaridi, attive dal 19 aprile al 28 maggio con ZHR 55
- Libridi, attive dal 15 aprile al 30 aprile con ZHR 5
- Liridi, attive dal 15 aprile al 28 aprile con ZHR 15
- Mu Virginidi, attive dal 1 aprile al 12 maggio con ZHR 2
- Omega Capricornidi, attive dal 19 aprile al 15 maggio con ZHR 2
- Pi Puppidi, attive dal 15 aprile al 28 aprile con ZHR variabile
- Virginidi, attive dal 1 marzo al 15 aprile con ZHR 5
La Luna
Ad aprile 2021 la Luna presenta il proprio ciclo nel modo che segue:
Non sono previste eclissi, quindi si consiglia il deepsky per la seconda e terza settimana, durante la quale sarà anche possibile dedicarsi all’osservazione e alla ripresa della luce cinerea.
I pianeti
Anche ad aprile gli orari più comodi non forniranno la possibilità di osservare pianeti, ad eccezione di un basso e ormai distante Marte nel Toro in primissima serata. Chi è solito alzarsi presto la mattina, o comunque vuol dare una occhiata ai giganti, potrà trovare Giove e Saturno ben visibili già dalla seconda parte della notte.
- Mercurio è invisibile nella prima parte del mese, troppo vicino al Sole con il quale è in congiunzione il giorno 19 prima di staccarsene e avviarsi alla massima elongazione di inizio maggio, mostrandosi quindi anche ad aprile al crepuscolo serale appena dopo il tramonto brillando in Ariete di magnitudine -1.1.
- Venere inizia a mostrarsi timidamente nelle luci crepuscolari serali nella seconda parte del mese, in Ariete non distante da Mercurio e con magnitudine -3.9
- Marte è visibile ancora in primissima serata, tramontando poco dopo la mezzanotte dapprima in Toro e poi in Gemelli.
- Giove sorge a inizio mese poco dopo le 5 e a fine mese poco dopo le 5 passando da Capricorno ad Aquario e brillando di magnitudine -2.1. Visibile quindi nella seconda parte della notte fino a confondersi nelle luci dell’alba.
- Saturno si comporta similmente a Giove, sorgendo poco dopo le 4 in Capricorno a inizio mese con magnitudine -0.8 e alle 2.42 a fine mese, sempre in Capricorno. Visibile quindi nella seconda parte della notte fino al crepuscolo mattutino.
- Urano è invisibile per il mese di Aprile, andando in congiunzione eliaca il giorno 30
- Nettuno torna a mostrarsi nelle luci crepuscolari mattutine, anticipando la levata fino a raggiungere la visibilità a fine mese nella seconda parte della notte, quando sorgerà poco dopo le 4 in Aquario.
Principali eventi celesti
Il 6 aprile alle ore 10:32 Luna in congiunzione con Saturno, alla distanza di 4,968° S. Momento di migliore osservabilità: 06/04/2021 05:42:04
Il 7 aprile 2021 alle 10:06 Luna in congiunzione con Giove, distante 5,532° S. Momento di migliore osservabilità: 07/04/2021 05:40:24
Il 17 aprile 2021 Luna in congiunzione con Marte, alla distanza di appena 0,958° S. Momento di migliore osservabilità: 17/04/2021 20:53:04
Il giorno 26 si registra il plenilunio di Aprile, il primo tra i pleniluni del 2021 che tende a coincidere con la minima distanza del nostro satellite dalla Terra (punto di perigeo). In queste condizioni la Luna appare – a una attentissima analisi molto difficile da apprezzare in visuale in mancanza di confronti fotografici – più grande rispetto alla media, il che ha portato con il tempo a parlare di “Superluna“, un termine molto mediatico che tuttavia è riuscito nel tempo a imporsi come un evento astronomico da non perdere. A parte le speculazioni e i titoli sensazionalistici legati all’evento, c’è effettivamente da dire che parlare di Superluna induce le persone a cercare il satellite e osservarlo con maggiore attenzione, il che è sempre un aspetto molto positivo. Ciò che va evitato è fornire false attese, poiché a un occhio normale un plenilunio di perigeo apparirà uguale a qualsiasi altro plenilunio. Cioè, splendido: sempre, ogni mese e in ogni occasione. Chi è invogliato a osservare la Luna, infatti, lo farà fin dal suo sorgere quando la vicinanza prospettica agli oggetti terrestri come case, alberi e montagne la farà apparire davvero “super”. Osservare il sorgere della Luna piena è peraltro cosa molto facile visto che l’orario coincide sempre con il tramonto del Sole: il Sole tramonta da una parte e la Luna sorge dall’altra e proprio questo fa sì che dalla Terra, posta precisamente in mezzo ai due corpi celesti, sia possibile osservare una facciata della Luna totalmente illuminata. Fatta questa necessaria premessa, la Luna sarà effettivamente più vicina e quindi effettivamente apparentemente più grande e se avete voglia di dimostrarlo a voi stessi e ai vostri amici provate a fotografarla mese dopo mese, a ogni plenilunio, con le stesse condizioni di setup fotografico (ingrandimenti, soprattutto) e poi confrontate le immagini: dal confronto il “super” sarà evidente. Se volete stupire ancora di più potete fotografare la Luna piena a distanza di ore: quando sta sorgendo, e quindi vicina a strutture terrestri, e quando è alta in cielo: la dimensione sovrapponendo le due immagini sarà la stessa ma l’occhio inganna e al momento della levata il nostro satellite apparirà realmente Super.
Quando si verifica la Superluna? I grafici che seguono possono aiutare:
Il grafico in alto evidenzia, mese per mese, la fase della Luna (scala a destra) con la distanza della stessa. Come si nota, verso la fine di aprile la Luna raggiunge la distanza minore del suo ciclo mensile a fronte di una fase che invece raggiunge il 100% (nel grafico si prende come riferimento la mezzanotte, quindi se non si raggiunge il 100% è perché il momento effettivo di plenilunio si ha in un orario differente). Una condizione del genere si ha più o meno precisamente a fine aprile e perfettamente a maggio e giugno, quando il fenomeno sarà ancora più marcato.
Altre testimonianza è data dal grafico che relaziona la fase della Luna con il suo diametro:
Anche in questo grafico viene mostrata la fase lunare in giallo, in relazione stavolta al diametro lunare il quale – logicamente – è in controtendenza rispetto alla distanza. Minore è la distanza della Luna e più grande appare il suo disco, quindi in questo caso la “Superluna” coincide con i punti in cui le due curve raggiungono il massimo nello stesso momento o quasi, il che si verifica più o meno a fine aprile e perfettamente a Maggio e Giugno. E proprio per Maggio la Superluna sarà oggetto di una nostra sorpresa, quindi rimanete in ascolto!
La Stazione Spaziale Internazionale
Per il mese di aprile 2021 la Stazione Spaziale Internazionale, al netto di modifiche dell’ultima ora, effettuerà passaggi visibili serali in orari molto comodi fino al giorno 8 per riprendere a passare prima dell’alba dal giorno 24. Le mappe riportate di seguito sono calcolate per il baricentro di Italia, Roma, e hanno valenza locale. Per una mappa tarata sul vostro luogo di osservazione si consiglia la pagina web dedicata su AstronomiAmo, dove verranno effettuati i calcoli in base alla localizzazione del vostro browser.
03/04/2021 dalle 20.42 alle 20.50, da NO a SE con altezza massima di 90° raggiunta a SO
04/04/2021 dalle 19.56 alle 20.05, da NO a ESE con altezza massima di 63° raggiunta a NE
30/04/2021 dalle ore 04.17 alle ore 04.23, da S a ENE con altezza massima di 83° raggiunta a S.
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