Aggiornato il 28 Novembre 2024
Il cielo di agosto è dominato dal Triangolo Estivo, composto dalle stelle Vega nella Lira, Deneb nel Cigno e Altair nell’Aquila. All’interno e nei paraggi di questo Triangolo esistono tante costellazioni le quali, seppur piccolissime, meritano attenzione anche ad occhio nudo. Dall’emisfero meridionale, il Triangolo si mostra a est ma soltanto Altair si porta ad altezze considerevoli dalle latitudini più prossime al Polo Sud.
Da metà della notte il cielo estivo inizia a essere “macchiato” dalle costellazioni autunnali come Pegaso e dagli oggetti più rappresentativi della stagione come l’ammasso delle Pleiadi, mentre l’Orsa Maggiore "“ bassa a Nord-Ovest "“ lascia maggiore spazio alla sua dirimpettaia Cassiopea, alta a Nord-Est.
I mesi scorsi sono stati accompagnati dalla stella Arturo, della quale abbiamo ampiamente parlato e che ora si appresta al tramonto in direzione Ovest, mentre Capella in Auriga si confonde con il riverbero delle luci nel versante settentrionale.
Noi stiamo perdendo lo Scorpione mentre il Sagittario resta ancora ben visibile, ma nell’emisfero meridionale queste due costellazioni restano molto alte nel cielo, contrariamente a Croce del Sud e Canopo. Sempre dall’emisfero australe, continuano a salire le Nubi di Magellano mentre la zona occupata dagli uccelli (Gru, Pavone, Fenice e Tucano) iniziano a mostrarsi.
Le ore di buio continuano lentamente ad allungarsi pur rimanendo ancora limitate: il primo agosto, nella zona centrale d’Italia, il Sole (nel Cancro) sorge alle 06:03 e tramonta alle 20:28, con un crepuscolo civile (Sole a -6° di altezza dall’orizzonte) mattutino alle 05:32 e serale alle 20:59. Il 31 agosto, invece, il Sole (in Leone) sorge alle ore 06:34 e tramonta alle ore 19.45 con un crepuscolo civile mattutino fissato alle 06:05 e serale alle 20:13.
Le costellazioni serali
Al solito, cerchiamo di orientarci tra le costellazioni principali del periodo, aiutandoci come sempre con una apposita mappa celeste e scandagliando il cielo per orizzonti. Nella sfera celeste completa si può notare come Orsa Maggiore e Cassiopea stiano rispettivamente scendendo verso Nord-Ovest e risalendo verso Nord-Est, in un infinito cambio, mentre la stella Arturo nel Bootes si appresta a sparire dalla scena verso Ovest.
L’orizzonte Nord presenta, ormai lo sappiamo, le costellazioni che alle nostre latitudini non tramontano mai a causa del giro molto stretto intorno alla Stella Polare, unica stella a essere quasi fissa nel cielo. Si tratta delle stelle così dette circumpolari, le quali alla nostra latitudine non tramontano mai risultando visibili in ogni periodo dell’anno e a qualsiasi orario: l’Orsa Maggiore sta scendendo sempre più lungo l’orizzonte Nord-Ovest quasi distesa sulle zampe oramai: per trovarla si fa sempre riferimento al Grande Carro, l’asterismo più famoso del cielo per la sua forma di mestolo. In direzione opposta rispetto alla Stella Polare, e quindi decisamente più alte, troviamo le costellazioni di Cefeo e Cassiopea. È proprio sotto Cassiopea che andremo a cercare la costellazione di Perseo. Del cielo settentrionale abbiamo detto tanto nei mesi passati, quindi a quegli articoli va il nostro rinvio.
Spostiamoci all’orizzonte Ovest, il quale ospita i corpi celesti sulla via del tramonto. Si tratta di costellazioni che abbiamo imparato a riconoscere nei mesi passati, quindi basterà una veloce carrellata di quanto può essere osservato: stiamo perdendo Arturo, che ci fa compagnia dalla primavera inoltrata e che oggi è prossimo all’orizzonte già in prima serata. La Bilancia è tramontata mentre restano visibili a buone altezze per tutta la prima parte della notte sia la Corona Boreale sia Ercole con il suo splendido ammasso globulare, del quale abbiamo parlato il mese scorso. Anche la costellazione di Ofiuco, a Sud-Ovest, continua a essere un ottimo punto verso il quale girare gli occhi e anche per questa si fa riferimento al cielo di Luglio.
Passiamo quindi al cielo dell’orizzonte Sud, come sempre quello di maggiore interesse per varietà e potenzialità osservative.
Come si nota dalla mappa, il cielo dell’orizzonte Sud presenta due pianeti ben visibili come Saturno e Giove e un triangolo di stelle la cui luminosità rende visibile questa figura geometrica anche in zone con cielo altamente inquinato dal punto di vista della luminosità , come quello delle grandi metropoli. Vogliamo raccontare qualcosa in più proprio relativamente a questa zona quindi non guasta avere uno zoom che prenda tutta l’area e che metta in evidenza anche le costellazioni minori.
Il nome del Triangolo estivo venne reso popolare negli anni Cinquanta da Hans Augusto Rey, autore di libri per bambini, e dall’astronomo britannico Patrick Moore. Quest’ultimo utilizzò il nome il programma televisivo Sky at Night, ma questa denominazione era già stata utilizzata nel libro del 1913 The Stars and Their Stories: A Book for Young People di Alice Mary Matlock Griffiths.
Come detto più volte nel corso dei nostri incontri, le tre stelle che formano il Triangolo sono Vega nella Lira, Altair nell’Aquila e Deneb nel Cigno e quindi iniziamo il nostro viaggio osservativo proprio da queste tre stelle.
Tra le tre, la più brillante ai nostri occhi (nonchè alta alle nostre latitudini) è senz’altro Vega anche se questo è dovuto essenzialmente alla vicinanza della stella. Basti pensare come Vega abbia una magnitudine apparente pari a 0, Altair pari a 0.8 e Deneb pari a 1.2 ma che le distanze di queste stelle da noi sono pari rispettivamente a 25, 17 e… 1100! Questo significa che la stella apparentemente meno luminosa, Deneb, posta alla distanza di Vega emetterebbe così tanta luce da creare delle ombre sulla Terra.
La Lira è una costellazione molto piccola ma si staglia in piena Via Lattea e risulta, quindi, decisamente ricca di oggetti interessanti come nebulose e stelle doppie. La Lira rappresenta lo strumento musicale, fabbricato da Mercurio tramite la tensione di budella di mucca su un guscio di tartaruga. Lo strumento sarebbe poi stato regalato da Mercurio a Orfeo, grande musicista. Vega rappresenta la perla della costellazione: è la stella più brillante del nostro emisfero dopo Arturo ma, contrariamente a questa ultima, è dotata di una spiccata luminosità azzurra. Nel 1983 il satellite IRAS, specializzato negli infrarossi, ha rilevato intorno a Vega un disco di gas e polvere dal quale stanno nascendo pianeti. Nella mappa del triangolo estivo non mancherete di osservare, sotto Vega e a rappresentare uno spigolo della figura geometrica, la stella Beta della Lira: si tratta di una stella composta da due astri che periodicamente si eclissano a vicenda con periodo di 12.9 giorni. Le due stelle sono molto vicine e rischiano il contatto, con una distanza da centro stellare a centro stellare che non supera i 35 milioni di chilometri (pensate che la Terra dista dal Sole 150 milioni di chilometri). La variazione nella luminosità è visibile nel corso delle notti anche a occhio nudo, per chi ha voglia di provare! Come fare? Prendete a riferimento una stella vicina a quella che volete osservare e che vi sembra di luminosità simile a quella di Beta Lirae e confrontate i due astri nel corso delle notti: sicuramente vedrete la Beta brillare di una luce sempre meno simile a quella dell’astro di confronto, salvo poi tornare al livello di partenza dopo 13 giorni circa.
Chi ha un binocolo può tentare l’osservazione di una nebulosa planetaria: si tratta di una stella che un tempo era come il nostro Sole ma che ha terminato il proprio combustibile e ha rilasciato il proprio gas e la propria polvere esterni. Ciò che resta è il nucleo dell’antica stella (chiamato nana bianca), caldissimo, e un guscio di materiale che viene acceso proprio dalla potenza del nucleo rimasto. La nebulosa in questione è stata classificata da Charles Messier al numero 57 del proprio catalogo ed è nota come M57 oppure, più semplicemente, come Nebulosa Anello.
La costellazione dell’Aquila fa riferimento mitologico al rapace inviato da Giove a prelevare Ganimede, il pastore di Frigia che ebbe il compito di sostituire l'”infortunata” Ebe come coppiere degli dei. Anche l’Aquila è attraversata dalla Via Lattea e offre, di conseguenza, notevoli spunti osservativi soprattutto se si è in possesso di un binocolo.
La stella principale è Altair, dodicesima stella più brillante del cielo e distante appena 17 anni luce da noi. Il suo colore è decisamente bianco e la sua posizione la rende visibile stagionalmente da qualsiasi posto abitato della Terra. Ruota molto rapidamente intorno al proprio asse il che conferisce alla stella una forma ovalizzata. Per capire quale delle tre stelle del Triangolo Estivo sia Altair è sufficiente osservare le zone adiacenti: Altair è accompagnata da vicino da due stelle poste in due punti diametralmente opposti e chiamate Tarazed e Alshain.
Nel 1918 la costellazione dell’Aquila ha visto l’esplosione superficiale di una stella, un fenomeno noto come “nova”: per qualche tempo questo astro apparve come la stella più brillante del cielo dopo Sirio mentre oggi è tornato a essere decisamente normale.
Il Triangolo è chiuso dal Cigno, noto anche come Croce del Nord per la forma delle stelle che lo compongono. Neanche a dirlo, anche il Cigno è attraversato dalla Via Lattea ed è pieno zeppo di stelle e di oggetti di profondo cielo come ammassi stellari, nebulose a emissione nonchè resti di supernovae, cioè di stelle morte con violenza. Mitologicamente, il Cigno è l’uccello nel quale si tramutò Giove per ingannare Leda, moglie del re di Sparta, e convincerla a una delle sue solite relazioni.
Dal punto di vista stellare, Deneb è la stella principale e rappresenta la coda del cigno (il suo nome proviene dall’arabo Al Dhanab al Dajajah, “coda della gallina“). La sua luminosità supera di almeno settanta volte quella del Sole e la superficie raggiunge i 10 mila gradi, con un diametro circa sessanta volte superiore a quello del Sole. Una stella così potente non può vivere a lungo e così Deneb è una candidata a una esplosione di supernova, in un futuro che comunque non ci appartiene. Se da un pianeta intorno a Deneb potessimo vedere in direzione del Sole, la nostra stella apparirebbe di magnitudine 13"¦ questo per far capire quanto possa essere potente Deneb!
Ora che abbiamo conosciuto le tre stelle del Triangolo Estivo, possiamo mettere a confronto le dimensioni rispetto al Sole in modo da imprimerci nella mente di cosa stiamo effettivamente parlando. Soffermatevi in particolare sulle dimensioni di Deneb rispetto al Sole e alle altre due stelle.
Seconda stella interessante del Cigno, anche più di Deneb in realtà , è la stella Albireo, considerata da molti la stella più bella del cielo intero. A rendere speciale questo astro è il fatto di essere composto da due stelle con tonalità molto differenti: una stella è azzurra, molto calda, mentre l’altra è arancione, più fredda: osservarle in un binocolo è una esperienza bellissima mentre a occhio nudo non è possibile separare i due astri, che appariranno come una stellina debole come tante altre.
Nella mappa del Triangolo Estivo potete ricercare ulteriori costellazioni, piccole ma bellissime poichè anch’esse attraversate dalla Via Lattea.
Tra queste, il Delfino è posto nei pressi dell’Aquila e appare simile a un ammasso stellare, risultando piccolo e abbastanza debole. La mitologia è legata al grande cantante Arione, il quale fu vittima di un tentato omicidio da parte dell’equipaggio della nave che lo stava riportando a casa dopo un altro viaggio di successo. Scaraventato in mare, venne salvato da un delfino al quale venne regalata la gloria eterna come costellazione celeste. Le due stelle principali si chiamano Sualocin e Rotanev, che sicuramente come nomi vi diranno poco. Sono nomi scelti da Nicolaus Venator, versione latina di Niccolò Cacciatore. Leggete Nicolaus e Venator al contrario e capirete il nome delle due stelle del Delfino.
Il Cavalluccio è un’altra costellazione molto piccola, al confine con Aquila e Delfino, rappresentante il puledro regalato da Mercurio a Castore. Molto deboli le stelle principali, ma vale la pena perdere qualche minuto per cercarle.
Più visibile, e molto più simile al proprio nome, è la costellazione della Freccia posta proprio nel mezzo del Triangolo Estivo. Occupa soltanto 80 gradi di cielo e le associazioni mitologiche sono diverse e molto vaghe, ma la forma ricorda davvero una freccia, forse quella scagliata da Apollo contro i Ciclopi o forse, perchè no, quella di Cupido.
Chiude questa breve ma intensa carrellata la costellazione della Volpetta: se cercate stelle a forma di volpe lasciate perdere immediatamente, qui il nome ha davvero un livello di fantasia assurdo. Si trova tra Cigno e Delfino e le sue stelle sono molto deboli ma la costellazione accoglie una delle nebulose planetarie più note e belle del cielo unitamente a quella della Lira. Il suo numero di catalogo è M27 ma è nota anche come Nebulosa Manubrio. Per la sua osservazione serve almeno un buon binocolo.
L’orizzonte Est, come accennato all’inizio, comincia a presentare il conto del cambio di stagione, con l’autunno anticipato dal grande quadrato della costellazione di Pegaso seguito dalla costellazione (e dalla galassia) di Andromeda. Li vedremo in seguito poichè ora le altezze raggiunte sono ancora troppo limitate, ma con l’astronomia è sufficiente avere sempre un po’ di pazienza.
Gli sciami meteorici
Anche ad agosto la Terra attraversa diverse nubi di detriti lasciate da comete o da asteroidi in disgregazione:
- Alpha Capricordini, dal 3 luglio al 15 agosto, ZHR pari a 4
- Kappa Cignidi, dal 3 al 25 agosto, con ZHR pari a 3
- Nord Delta Aquaridi, dal 15 luglio al 25 agosto, con ZHR pari a 4
- Perseidi, cui questo mese dediceremo un articolo apposito, dal 17 luglio al 24 agosto con ZHR pari a 90
- Sud Delta Aquaridi, dal 12 luglio al 19 agosto, con ZHR pari a 20
- Sud Iota Aquaridi, dal 25 luglio all’8 agosto, con ZHR pari a 2
La Luna
A Luglio 2021 la Luna presenta il proprio ciclo nel modo che segue:
Si consiglia il deepsky per la le prime due settimane, con la seconda parte della seconda settimana adatta alla ripresa della luce cinerea. La Luna non sarà molto fastidiosa per l’osservazione delle Perseidi.
I pianeti
Agosto ci regala i pianeti principali del Sistema Solare, Marte escluso. Alcuni vedono culminare il proprio periodo di visibilità come Giove e Saturno, entrambi in opposizione durante Agosto 2021, mentre Venere continua a essere splendida e brillantissima “stella” serale.
- Mercurio, visibile nella fase centrale del mese dopo il tramonto del Sole anche se non raggiunge mai altezze significative. Si sposta dal Cancro al Leone alla Vergine passando da magnitudine -2 a magnitudine 0.
- Venere è ancora ben visibile la sera dopo il tramonto nel Leone a inizio mese e nella Vergine nella parte finale, tramontando alle 21.58 il primo agosto e alle 21.15 l’ultimo giorno del mese.
- Marte ha perso la propria finestra di visibilità serale. Il pianeta rosso sarà assente per un po’.
- Giove è visibile dalla prima serata e per tutta la notte, risultando come una delle principali attrazioni del mese. Brilla di magnitudine -2.9 passando dall’Aquario al Capricorno nel corso del mese. Il 20 del mese si trova in opposizione eliaca, quindi siamo di fronte al miglior mese per osservazioni e riprese.
- Saturno si comporta similmente a Giove, anche prima ma brillando meno, con magnitudine intorno allo zero. Si muove nella costellazione del Capricorno. Il 2 agosto è in opposizione eliaca, quindi si tratta del mese di migliore visibilità per il pianeta con gli anelli.
- Urano è visibile per tutta la notte in Ariete, con magnitudine ai limiti della visibilità ad occhio nudo. Sorge poco dopo la mezzanotte a inizio mese e appena dopo le 22 a fine mese. La sua osservazione a occhio nudo è comunque sempre molto complessa.
- Nettuno Visibile per tutta la notte, Nettuno richiede tuttavia uno strumento osservativo come un binocolo o un telescopio per poter essere osservato, brillando di magnitudine che sfiora l’ottava nella costellazione dell’Aquario.
Principali eventi celesti
La sera dell’11 agosto sarà possibile osservare la Luna in congiunzione con Venere, distanti più di 7 gradi di cielo.
La sera del 20 agosto, giorno dell’opposizione di Giove, la Luna sarà in congiunzione ampia con il pianeta Saturno, anch’esso reduce dall’opposizione.
La sera del 21 agosto, un giorno dopo l’opposizione, Giove riceve visita dalla Luna, ovviamente in opposizione anch’essa e quindi in fase di Plenilunio.
La Stazione Spaziale Internazionale
Mese avaro per la Stazione Spaziale Internazionale visto che verranno effettuati passaggi visibili serali esclusivamente nei primissimi giorni del mese prima di una lunghissima pausa che terminerà con passaggi in prima mattina o piena notte a partire dal 22 agosto.
Le mappe riportate di seguito sono calcolate per il baricentro di Italia, Roma, e hanno valenza locale. Per una mappa tarata sul vostro luogo di osservazione si consiglia la pagina web dedicata su AstronomiAmo, dove verranno effettuati i calcoli in base alla localizzazione del vostro browser.
In particolare si segnalano i seguenti passaggi:
01/08/2021 dalle 20.51 alle 21.00, da NO a ESE con altezza massima di 59° raggiunta a NE
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