L'astronomo risponde Luna Sassi dal cielo

I resti degli impatti sulla Luna

Dove sono finiti i numerosissimi corpi celesti che impattarono sulla luna lasciando i crateri?
Come sappiamo lì non c’è atmosfera per cui non ci sono agenti atmosferici che abbiano potuto deteriorarli.Mimma

E’ vero: la Luna non ha un’atmosfera che possa bruciare i corpi che precipitano su di essa. Questo però non vuol dire che ogni meteorite, anche quelli di piccole dimensioni, possa sopravvivere intatto all’impatto. Se si tiene conto dell’intensitĂ  dell’attrazione gravitazionale sulla Luna, dell’assenza di attrito dovuto alla mancanza di atmosfera, e altre importanti variabili, la velocitĂ  tipica di impatto varia da circa 20 km/s a circa 70 km/s. A queste velocitĂ , l’energia rilasciata a seguito dell’impatto è tale che venga vaporizzata non solo la parte del suolo colpito, ma anche il corpo precipitato. Per esempio, un oggetto con una massa di circa 5 kg può creare un cratere di 9 metri di diametro, scagliando via fino a 75 tonnellate di materiale dal suolo. E allora non possono essere trovati meteoriti sulla Luna? Ovviamente si, una parte dei corpi piĂą grandi precipitati sulla Luna può sopravvivere all’impatto e magari venire poi ritrovato dagli astronauti. E’ quanto successo, per esempio, durante la missione Apollo 14, che ha riportato a Terra 43 kg di materiale lunare. Ebbene, alcune di quelle rocce potrebbero essere di origine terrestre: formate sul nostro pianeta 4.1-4.4 miliardi di anni fa, e quindi scagliate nello spazio a seguito di un violentissimo impatto e poi precipitate su una giovanissima Luna.

mario_guarcello-luna-mari01
Crateri lungo i bordi con i mari della TranquillitĂ , FertilitĂ , e della Crisi. Foto di Mario Guarcello

1 Comment

Click here to post a comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

  • Grazie infinite, per i vostri contributi narrati con la scrittura è con le proiezioni. Sono una donna in pensione e mi tenete molta “ compagnia”. Vilma

Scritto da

Eduinaf Avatar Autori Mario Giuseppe Guarcello

INAF di Palermo - Investigatore Principale del progetto -Testing Protoplanetary Disk Evolution and Brown Dwarf Formation in Starburst: NIRCam and MIRI Observations of the Young Cluster Westerlund 1- basato su quasi 20 ore di osservazioni di JWST con gli strumenti MIRI e NIRCAM

Categorie