Aggiornato il 28 Novembre 2024
Per questioni squisitamente di calendario, l’astrografica di quest’anno dedicata alle donne che hanno contribuito alla storia della scienza arriva a fine gennaio invece della prima metà di febbraio, come avvenuto per il 2022 con Vite d’astronome e per il 2023 con Vite nascoste.
Nonostante nella selezione che ho operato per quest’anno, cronologicamente ristretta tra il 1640 e il 1836, l’unica astronoma propriamente detta è Wang Zhenyi, che tra le altre cose è stata anche una poetessa, alla fine ho scelto come titolo questo Vite tra le stelle, perchè comunque per ognuna di loro l’astronomia è stata importante, iniziando da Marguerite de la Sablière, che con il suo salotto scientifico ha contribuito alla discussione scientifica dell’epoca. O ancora Claudine Picardet, che con le sue traduzioni ha contribuito alla diffusione della scienza. E ovviamente non poteva mancare, visto che siamo su EduINAF, un’insegnante, Margaret Bryan.
Ultima nota sulle immagini, tutte tratte dalle voci su Wikipedia linkate in questa introduzione, a parte l’immagine di Wang Zhenyi, tratta dall’articolo uscito su Women in History.
P.S.: alcune considerazioni conclusive sulla traduzione della poesia di Wang Zhenyi. Non conoscendo il cinese mi sono appoggiato alla sua traduzione in inglese. A darmi da pensare è stato il primo verso, It’s made to believe, la cui traduzione letterale suonerebbe come È fatto per credere. Anche l’alternativa che mi era venuta in mente, Bisogna crederci, non mi soddisfaceva appieno. Confrontandomi poi con mia sorella, che ringrazio, ho optato per È un dato di fatto, che mi è sembrato più in linea con il concetto che, almeno a me, trasmettevano i suoi versi.
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