Nel weekend del 3-4 e 5 settembre 2021 la Fiera di Modena ha ospitato PLAY, il festival del gioco.
Più che un festival, è una convention, come gli stessi promotori e organizzatori amano pensarlo, dove il gioco è protagonista e dove giocatori di ogni stile ed età si incontrano, provano insieme nuovi giochi e si scambiano opinioni, idee e impressioni: giochi da tavolo, di ruolo, di carte collezionabili, di miniature, giochi dal vivo e tanto altro. Oltre ai gamers, PLAY ospita chi i giochi li crea, li realizza e li distribuisce, e anche chi ci lavora costruendo progetti di ricerca innovativi basati sul gioco, negli ambiti disciplinari più vari.
Anche quest’anno l’Istituto Nazionale di Astrofisica era presente a PLAY, tra gli espositori, insieme al Game Science Research Centre, di cui è partner e con cui lavora sui giochi, il loro potenziale e il loro uso per la didattica e divulgazione dell’Astrofisica e delle discipline STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica).
Un intenso studio e lavoro di co-progettazione ha portato negli scorsi mesi alla creazione di Pixel, il gioco della risoluzione, in demo a Play 2021 nello stand del Ga.Re.Sci.Ce., un gioco da tavolo in cui i giocatori rivestono il ruolo di ricercatori e devono ottenere immagini ad alta risoluzione oggetti astronomici, al fine di comprenderne la natura e scoprirne le principali caratteristiche fisiche e morfologiche. E per farlo costruiscono un gruppo di ricerca, si aggiornano ai convegni, acquisiscono nuove specializzazioni, sviluppano collaborazioni internazionali, migliorano i telescopi e i laboratori.
Il gioco ha riscosso un grande interesse e una grande partecipazione: il tavolo della demo era sempre occupato da giocatori che lo provavano, all’inizio incuriositi dalla novità della proposta e subito coinvolti e ingaggiati dalle sue meccaniche di gioco.
Oltre a Pixel, l’INAF ha portato, sempre in demo, anche Planetary Journey, un gioco di ruolo ideato da due ex-studenti delle Olimpiadi Italiane di Astronomia, su cui l’INAF sta lavorando per perfezionarne le dinamiche e offrirlo alle scuole.
Infine, INAF è stato intensivamente coinvolto (con moderatori ed esperti) ai tavoli di discussione su Terraforming Mars, un gioco da tavolo di enorme successo che ha come tema centrale la sfida alla terraformazione del pianeta rosso. Un tema di grande attualità e interesse, su cui si sono confrontati Enoch Frixellius, una della menti dietro al gioco, e Roberto Orosei, lo scienziato dell’INAF che ha avuto un ruolo fondamentale nella scoperta dell’acqua liquida nel sottosuolo marziano.
Il dibattito, moderato da Sara Ricciardi dell’INAF, è stato molto intenso e vario, e ha spaziato dalla veridicità scientifica del gioco e le discussioni sul suo valore e ruolo in termini di popolarizzazione della ricerca astrofisica e di scienze dello spazio, passando per le opinioni professionali e personali dei relatori sulla fattibilità vera di questo gigante sogno dell’uomo, arrivando anche a discussioni sugli equilibri geopolitici e sull’importanza di questa conoscenza dell’immaginario pubblico.
Oggi in INAF è attivo un gruppo di lavoro nazionale che si occupa di apprendimento creativo, tinkering e giochi e che utilizza il gioco come strumento innovativo per veicolare non solo conoscenze e competenze STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) ma anche le pratiche e le metodiche che contraddistinguono la ricerca in astrofisica.
Il gruppo di lavoro è composto da Sara Ricciardi, che lo coordina, e da Silvia Casu, Giuliana Giobbi, Giannandrea Inchingolo, Maria Teresa Fulco, Valentina La Parola, Riccardo Leoni, Stefano Sandrelli, Rachele Toniolo, Stefania Varano, Fabrizio Villa, Alessandra Zanazzi, Anita Zanella.
I nostri giochi, creati per essere il più inclusivi ed educativi possibili, sono rivolti non solo al pubblico generale, ma anche alle scuole.
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