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Il Festival di Castellaro Lagusello: un laboratorio educativo a cielo aperto

Dal 6 all’8 giugno 2025 torna a Castellaro Lagusello (MN) il Festival di Astronomia “L’Universo in tutti i sensi”, con attività multisensoriali e inclusive per avvicinare tutti, anche con disabilità, alla scoperta dell’Universo.

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Dal 6 all’8 giugno 2025 il borgo medievale di Castellaro Lagusello (MN) tornerà a trasformarsi in un grande laboratorio di divulgazione scientifica accessibile, grazie alla nuova edizione del Festival di Astronomia L’Universo in tutti i sensi. Viaggio nel buio, organizzato dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) in collaborazione con il Centro OAE Italia (I-OAE), l’ufficio dell’Unione Astronomica Internazionale (IAU) per il supporto dei processi educativi attraverso l’utilizzo dell’astronomia, con cui condivide una filosofia educativa basata su pratiche hands-on e inclusive. Non solo un evento per appassionati di stelle, ma un’occasione educativa straordinaria che mette al centro inclusione, formazione e multisensorialità, coinvolgendo scuole, università e visitatori di ogni età.
Il cuore del Festival batte dentro il progetto AMACA – Apprendimento Multisensoriale, Accessibile e Circolare dell’Astronomia, un modello innovativo di trasmissione della conoscenza che supera le barriere sensoriali e didattiche. Il progetto coinvolge una rete di attori – ricercatori, dottorandi, studenti delle scuole superiori, insegnanti – in un ciclo virtuoso in cui la scienza si fa esperienza concreta, accessibile e condivisa.

La scienza passa di mano in mano

Castellaro2024 Conferenza
Dall’edizione 2024 del Festival L’universo in tutti i sensi

Il programma del Festival di Astronomia prevede mostre, laboratori interattivi, conferenze divulgative, spettacoli, osservazioni del cielo e proiezioni, dove i visitatori di ogni età possono fare esperienze dirette. Tutte le attività sono multi-sensoriali, includono cioè tutti i sensi, vista, tatto, udito, olfatto, e sono progettate in modo che tutti i visitatori, anche con disabilità sensoriali, possano non solo accedere alla conoscenza dell’astronomia, ma anche scoprire modi nuovi e diversi di esplorare l’Universo.
In questa quinta edizione l’astronomia si intreccia con arte, filosofia, psicologia, archeologia e musica in un viaggio alla scoperta del buio, la risorsa più preziosa per gli astronomi, offrendo attività multi-sensoriali per esplorare l’Universo in tutti i sensi
racconta Anita Zanella, ricercatrice INAF e curatrice del Festival, che aggiunge:
Il Festival è frutto di un percorso formativo che coinvolge gli studenti e gli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado portandoli a contatto con i ricercatori dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, dell’Università di Padova e di Bologna, dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti e dell’Ente Nazionale Sordi. Questo percorso si è rivelato estremamente efficace nella comunicazione dell’astronomia non solo a persone con disabilità visive, ma anche al pubblico e a studenti vedenti per i quali l’approccio interattivo e multisensoriale è stato coinvolgente e istruttivo.
Un processo che forma e trasforma: i dottorandi imparano a comunicare la scienza in modo accessibile e creativo, gli studenti delle scuole superiori acquisiscono competenze scientifiche e relazionali, e il pubblico vive un’esperienza educativa partecipata, in cui ogni senso viene chiamato in causa per esplorare il cosmo.

Il buio come risorsa educativa

Castellaro2024 Castello
Luce e buio durante il Festival L’Universo in tutti i sensi

Il tema dell’edizione 2025, Viaggio nel buio, offre un’occasione per ribaltare un pregiudizio: il buio non è assenza, ma condizione fondamentale per osservare, ascoltare, conoscere. Come il silenzio è necessario per sentire, così l’oscurità è lo spazio privilegiato in cui l’astronomia può rivelarsi. Le attività del Festival – mostre, spettacoli, conferenze, osservazioni al telescopio – riflettono questa filosofia e lo fanno attraverso linguaggi multi-sensoriali: immagini, suoni, mappe tattili, profumi e sapori diventano strumenti per avvicinarsi all’Universo.
Particolarmente significativa sarà l’esperienza degli aperitivi al buio, condotti da psicologi, archeologi e architetti, che invitano il pubblico a “sentire” il mondo senza la vista. Le mostre sonore e tattili, le passeggiate notturne nei boschi, e le osservazioni con supporti tattili e sonificazioni dei dati astronomici permetteranno anche ai visitatori non vedenti o sordi di partecipare pienamente alla scoperta scientifica.
Tra le iniziative più originali spicca la proposta di Adamantia Paizis, Federica Duras, Marco Castellani e Laura Paganini del Gruppo Storie INAF, che al quarto anno di collaborazione con il Festival in quest’edizione ha ideato una serie di favole astronomiche per bambine e bambini dai 3 ai 10 anni.
Raccontare il buio, fra astronomia e fantasia: non è stato facile ma ce l’abbiamo messa tutta. Strada facendo, dalle oscure profondità, abbiamo visto emergere LampaLune, mostri sotto i letti e lasagne notturne. Una bella esperienza, ma… dove sono i buchi neri quando servono? scherza Adamantia Paizis, astrofisica e responsabile del gruppo.

Educazione gratuita, accessibile e di qualità

Tutte le attività del Festival sono gratuite e aperte a tutti. Questo approccio democratico alla cultura scientifica è parte integrante della missione del progetto AMACA, che ogni anno raggiunge migliaia di beneficiari: studenti, insegnanti, famiglie, turisti. Le attività non si fermano al weekend del Festival, ma continuano nelle scuole attraverso i Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO) e la formazione degli insegnanti, con materiali disponibili liberamente sulla piattaforma PlayINAF.
Il valore educativo e inclusivo del progetto ha attirato l’attenzione della comunità scientifica internazionale, della stampa e perfino dell’ONU, che ha segnalato il Festival come evento di alto valore culturale e sociale.

Un modello replicabile di divulgazione inclusiva

Il Festival di Castellaro Lagusello rappresenta un esempio virtuoso di come la scienza possa uscire dai laboratori e diventare un’esperienza collettiva, sensoriale, aperta a tutti. Un modello replicabile che unisce alta formazione scientifica, educazione scolastica e partecipazione del pubblico, e che dimostra come l’astronomia possa essere raccontata – e vissuta – anche al buio.

Per saperne di più visita il sito web del Festival.

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