Gianluca Masi

Bepi-Colombo saluta la Terra

Aggiornato il 28 Settembre 2020

[vc_row][vc_column][vc_single_image image=”16446″ img_size=”full” alignment=”center”][vc_column_text]Ho atteso con impazienza il “ritorno” di BepiColombo, per tentarne la ripresa al telescopio proprio a ridosso del flyby. Non una foto qualsiasi, però. Desideravo infatti istruire il telescopio per “inseguire” la sonda tra le stelle, proprio mentre il suo movimento apparente era velocissimo, registrandola come un punto ben definito, non una traccia. Sono stato fortunato: ho ripreso oltre 40 immagini, con la sonda perfettamente inseguita, ottenendo addirittura un filmato.[/vc_column_text][vc_custom_heading text=”Come l’ho realizzata” use_theme_fonts=”yes”][vc_column_text]I miei telescopi hanno la straordinaria capacità di inseguire nel cielo qualsiasi oggetto di cui sia nota la posizione nel tempo (effemeride), anche quando esso ha un moto apparente rapidamente variabile (come è il caso degli asteroidi davvero vicini e quello, appunto, di una sonda prossima al nostro pianeta).
Ho ottenuto le effemeridi per BepiColombo attraverso il servizio Horizons del JPL. Esse sono state calcolate per Ceccano (FR), dove sono installati i miei telescopi. Per tutto il rapido passaggio, BepiColombo si sarebbe mantenuta molto bassa sull’orizzonte sud-est, con l’ulteriore aggravante di un cielo via via più chiaro, visto l’imminente sorgere del Sole.
Insomma, solo provandoci avrei capito la reale praticabilità delle mie intenzioni, così ho preparato tutto a puntino e alle 05:20 di ora locale del 10 aprile mi sono messo all’opera, manovrando i telescopi da Roma, circa 90 km più a nord del mio osservatorio remoto: quantomeno il cielo a Ceccano era sereno!
Appena la sonda, effemeridi alla mano, è apparsa sull’orizzonte, ho comandato al telescopio di inseguire BepiColombo in base alle posizioni precedentemente calcolate. Quando essa ha raggiunto un’altezza di circa 10 gradi, ho iniziato le riprese e… BepiColombo c’era!

Screenshot ottenuto proprio durante la sessione di ripresa

E’ stata una grande emozione vedere quel nitido punto di luce perfettamente centrato e inseguito, esattamente come avevo sperato. Ho ottenuto 44 immagini, l’ultima alle ore 05:41:27 locali, quando BepiColombo era a soli 22.300 km dal mio telescopio e si muoveva alla velocità angolare di 54 gradi/ora!
Conclusa la concitata fase di ripresa, mi sono accorto che una delle mie immagini era stata ottenuta esattamente in contemporanea con una fotografia della Terra di BepiColombo, così mi è venuta l’idea di creare il pannello che propone proprio questo sguardo reciproco: nell’immagine della Terra, ho indicato la posizione del mio telescopio, che in quel medesimo istante immortalava la sonda, la cui fotografia e sulla sinistra del pannello.

Questa combinazione di sguardi mi emoziona moltissimo.[/vc_column_text][vc_single_image image=”16450″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row disable_element=”yes”][vc_column][vc_single_image image=”16444″ img_size=”180×180″ alignment=”center” style=”vc_box_shadow_border_circle”][/vc_column][/vc_row]

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Appassionato del cielo sin dall'infanzia, ho deciso che da grande avrei fatto l'astrofisico. Nel 2006 ho fondato il Virtual Telescope Project che, con i suoi telescopi robotici, permette di svolgere sia attività di ricerca scientifica che di condividere in diretta sul web le meraviglie del cielo, su scala planetaria. Sono astronomo presso il Planetario di Roma Capitale. Virtual Telescope Project [social_icons_group id="16434"]