
L’iniziativa ha posto l’accento sulla divulgazione educativa, soprattutto nelle scuole e nelle università, coinvolgendo anche gruppi non accademici come associazioni culturali e ONG. Ha invitato tutti – a partire da insegnanti e astrofili fino a giovani studenti e attivisti—a vedere il cielo come una tela per l’uguaglianza.
Un sogno che ha preso vita
L’idea è nata da un’ispirazione di Jean-Pierre Saghbini, NAEC del Libano, che ha immaginato un momento globale di unità usando l’astronomia come ponte tra culture e comunità. Supportato da una rete appassionata di educatori e comunicatori scientifici, Equal Day mirava a trasformare un semplice evento astronomico, l’equinozio, in un simbolo di armonia e fratellanza globale. Le radici di questo progetto risalgono alla prima scuola estiva STEAM-MED organizzata dall’OAE Center Italy dell’Unione Astronomica Internazionale a Lampedusa, in Italia. Da lì, il concetto è fiorito in un’iniziativa pienamente internazionale durante un incontro regionale MASTED in Turchia, grazie a un finanziamento dell’OAE e al supporto dell’I-OAE e dell’Istanbul Kultur University. L’equinozio, con il suo equilibrio naturale tra luce e buio, è diventato la perfetta metafora della missione dell’evento.
Un successo globale in numeri

L’Equal Day di quest’anno ha visto più di 140 eventi ufficialmente registrati sul sito dell’iniziativa. Dal Giappone alla Colombia, dal Sudafrica alla Svezia, il mondo ha risposto all’appello coinvolgendo 45 paesi su tutti i continenti, evidenziando la reale portata globale dell’iniziativa che mira a promuovere uguaglianza, pace, diversità e amore attraverso l’astronomia.
La distribuzione geografica mostra un’ampia partecipazione dall’Europa e dall’Asia, ma anche dall’Africa e dal Nord America. Alcuni eventi sono stati organizzati in collaborazione tra diversi paesi o con riferimenti regionali, come progetti congiunti tra Grecia e Romania o Grecia e Lituania, segno della profonda dimensione cooperativa dell’iniziativa. Particolarmente rilevante è anche la presenza di eventi in contesti complessi, come Siria, Iraq e Palestina, dove guardare il cielo diventa anche un atto di speranza.
Questi numeri riflettono non solo una diversità geografica, ma anche una ricchezza culturale, poiché ogni paese ha portato la propria visione di uguaglianza e pace alla celebrazione.
Tanti eventi che hanno parlato all’anima

Anche le presentazioni e gli incontri online sono stati molto partecipati, favorendo connessioni in tempo reale tra appassionati di astronomia di tutto il mondo.
Equal Day non è solo una celebrazione occasionale. È un movimento in crescita con il potenziale di plasmare il futuro dell’educazione astronomica e dell’impegno pubblico. Riunendo persone oltre i confini, promuovendo sostenibilità ed empatia e celebrando la diversità attraverso la scienza, Equal Day ha dimostrato come l’astronomia possa essere uno straordinario strumento educativo e umano. Non solo una disciplina scientifica, ma anche un mezzo per costruire ponti, abbattere barriere e ispirare nuove generazioni.
Per maggiori informazioni o per unirsi al movimento, visita www.equalday.org o esplora la mappa degli eventi e i contributi sui social media al tag #equalday.
Gli studenti della Sagesse Brasilia School in Brasile hanno condiviso il video “Under the same Sun” con messaggi di pace in francese, inglese e arabo, grazie al coinvolgimento dei dipartimenti linguistici, che hanno contribuito ad arricchire questa riflessione su uguaglianza e fraternità. Questo momento di scambio ha evidenziato come, sotto lo stesso sole, siamo tutti uguali. La scuola ha inoltre accolto Jean-Pierre Saghbini, NAEC del Libano.
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