L’Operazione Pumbobb era una serie di test nucleari condotti in un sito sotterraneo nel deserto del Nevada tra il 28 maggio e il 7 ottobre del 1957. La camera dove vennero condotti gli esperimenti era sormontata da una specie di caminetto, un tubo lungo 150 m sormontato da una lastra di metallo, un tombino, del peso di 900 chilogrammi. Prima di iniziare gli esperimenti il supervisore Bill Ogle fece alcune domande a Robert Brownlee, che aveva eseguito i calcoli relativamente al contenimento dell’esplosione, cosa sarebbe potuto succedere al tombino. Quando, dopo il test dell’agosto 1957 denominato come Pascal-B, il tombino andò perso, nacque la leggenda che questo stesso fosse finito nello spazio, in orbita se non addirittura, vista la sua presunta velocità iniziale (6 volte la velocità di fuga dalla Terra), diretto fuori dal Sistema Solare. In realtà Brownlee, esaminando i fotogrammi della telecamera posta all’esterno del sito, concluse che il tombino era volato via alla velocità di un pipistrello, quindi di molto inferiore a quella di fuga. In ogni caso, anche avendo la velocità necessaria per raggiungere gli strati più alti dell’atmosfera, secondo calcoli che tenevano conto di attrito e pressione (e che non erano stati implementati da Brownlee, come questi cercò di spiegare a Ogle), il tombino sarebbe stato destinato a disintegrarsi a causa del calore generato dall’attrito. Ed è proprio a questa leggenda dell’era nucleare che è dedicata l’astrografica di oggi:
La leggenda del tombino nello spazio
24 Luglio 2024
2 Min Read
Smontiamo una storia leggendaria dell'era spaziale!
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Ha conseguito laurea e dottorato in fisica presso l'Università della Calabria. Tra i suoi interessi, la divulgazione della scienza (fisica e matematica), attraverso i due blog DropSea (in italiano) e Doc Madhattan (in inglese). Collabora da diversi anni al portale di critica fumettistica Lo Spazio Bianco, dove si occupa, tra gli altri argomenti, di fumetto disneyano, supereroistico e ovviamente scientifico. Last but not least, è wikipediano.
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