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Edu INAF presenta: l’Osservatorio Astronomico di Padova

In occasione della Settimana dell'Astronomia 2018 su Edu INAF presentiamo le sedi che costituiscono l'Istituto Nazionale di Astrofisica. Un breve testo e un video di presentazione per conoscere i luoghi dove si svolge la ricerca astronomica in Italia. In questo articolo: l'Osservatorio Astronomico di Padova

Aggiornato il 28 Ottobre 2019

L’astronomia, o scienza dell’universo, è una disciplina affascinante per il grande pubblico, ma pochi conoscono le ricercatrici e i ricercatori che ne sono protagonisti tutti i giorni, i luoghi dove essi operano, e la storia di osservatori astronomici, istituti e laboratori di ricerca. Dove si svolge la ricerca astronomica in Italia? Chi sono gli astronomi di oggi e a cosa lavorano? Per rispondere a queste domande e scoprire alcune recenti novità , l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) ha realizzato una serie di brevi cortometraggi dedicati alle proprie strutture, in Italia e presso le Isole Canarie, che raccontano in pochi minuti anche di alcuni personaggi passati alla storia. Questi “video INAF” verranno presentati per la prima volta su questo sito in occasione della Settimana Nazionale dell’Astronomia 2018. Oggi parliamo dell’Osservatorio Astronomico di Padova.

Un quarto di millennio di Astronomia di frontiera

Pensando alla città  di Padova, la prima immagine che balza alla mente, seconda forse solo alle vicende del suo santo più famoso, Antonio, è quella, di un altro grande della storia, ovvero Galileo Galilei. L’astronomo che agli inizi del ‘600 con le sue memorabili osservazioni telescopiche realizzò una lunga serie di scoperte confermando la teoria copernicana ovvero come sia la Terra a orbitare intorno al Sole e non il contrario. Tuttavia, Galileo non si accinse mai, come potrebbe sembrare ovvio, a compiere le sue osservazioni dalla Torre storica della Specola padovana in quanto questa venne realizzata solo 125 anni dopo la sua morte. Fu il 21 marzo 1767 che il Senato della Serenissima Repubblica di Venezia incaricò Giuseppe Toaldo di ideare e realizzare un nuovo laboratorio di astronomia per l’Università  di Padova. In soli 10 anni venne trasformata la torre principale del Castello Carrarese (costruito nel 1374 e all’epoca abbandonato) in una nuova “fucina” in cui forgiare, con il sacro fuoco della scienza, meravigliose scoperte. Da allora è passato un quarto di millennio ma la Specola con continue trasformazioni e adeguamenti, ora parte dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, continua a essere un pilastro degli studi astronomici nazionali.
Nei suoi uffici ricercatori e studiosi cercano risposte ai grandi quesiti della ricerca astrofisica moderna. Chi si occupa di astronomia extragalattica si concentra principalmente sulla formazione e sull’evoluzione delle galassie studiando in particolare le enigmatiche galassie medusa solo recentemente studiate in profondità . Oppure, c’è chi si occupa dell’evoluzione stellare ovvero di capire come nascono, evolvono e muoiono le stelle dentro ai grandi ammassi stellari della nostra Via Lattea. Nei laboratori tecnologici all’avanguardia si realizzano e sviluppano strumentazioni ottiche di ultima generazione dedicate all’osservazione astronomica sia da terra che dallo spazio. Una delle attività  più importanti è la messa a punto delle ottiche per il futuro satellite spaziale Plato dedicato alla ricerca di nuovi mondi orbitanti attorno a stelle lontane.
Il crescente inquinamento luminoso che affligge le nostre città  ha obbligato al necessario trasferimento di tutte le attività  osservative prima presso l’Osservatorio Astronomico di Asiago e successivamente nei grandi Osservatori sparsi nei deserti del mondo. Qui grandi telescopi, come il Copernico da 182 centimetri, il più grande su suolo italiano, “aprono” una grande finestra a cui affacciarsi per scrutare il cielo profondo.
A partire dagli anni ’90 nella torre della Specola è stato realizzato un museo dove visitatori da tutto il mondo possono ammirare i vari strumenti che hanno caratterizzato l’evolversi dell’astronomia padovana. Nella visita si passano gli ambienti principali della Specola come la Sala dell’Iscrizione con il telescopio Dembovski, la sala Meridiana dove tuttora la meridiana solare segna il mezzogiorno di Padova e infine la spettacolare Sala delle Figure dove sono ritratti 8 grandi astronomi del passato e dalla quale è possibile vedere il panorama della città  di Padova.
Oltre alle varie attività  di ricerca scientifica, l’Osservatorio Astronomico di Padova svolge anche un intenso lavoro nell’ambito della divulgazione con cicli di conferenze pubbliche e incontri ravvicinati con i ricercatori. In questi incontri si ha la possibilità  di essere aggiornati sugli ultimi risultati delle ricerche sulle comete come la sonda Rosetta e al suo viaggio verso la cometa 67P o sulle prossime missioni di esplorazione planetaria come “Bepi Colombo” che prevede il raggiungimento e l’esplorazione del rovente pianeta Mercurio. In aggiunta agli incontri aperti al pubblico adulto, numerose attività  divertenti e coinvolgenti sono riservate ai piccini: come serate a tema, tombole astronomiche, cacce al tesoro planetarie e tanto altro ancora per mostrare a tutti la bellezza del cielo che ci sovrasta perchè, parafrasando Shakespeare, siamo tutti fatti della stessa sostanza di cui sono fatte le stelle.

Credits
I “video INAF” nascono da un’idea di Stefania Varano dell’Istituto di RadioAstronomia di Bologna e sono un prodotto del progetto nazionale Nuove tecnologie e attività  di laboratorio per la promozione dell’astronomia, finanziato dal Ministero dell’Istruzione, Università  e Ricerca (MIUR) nell’ambito delle iniziative ex Legge 6/2000 (PANN15T3_00143). Il montaggio del materiale fornito da ciascuna sede si deve a Manfredi Bernardini per Science & Joy s.r.l.

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Scritto da

Simone Zaggia Avatar Simone Zaggia

Ricercatore presso l'Osservatorio Astronomico di Padova

Federico Di Giacomo Federico Di Giacomo

Osservatorio Astronomico di Padova

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