A l’1:14 ora italiana del 27 settembre 2022 il satellite DART si è andato a schiantare contro l’asteroide Dimorphos, che a sua volta ruota intorno all’asteroide Didymos. A immortalare la scena dall’esterno c’era un testimone oculare molto particolare, il cubesat italiano LICIACube. Abbiamo parlato di questo particolare esperimento cosmico in un video di approfondimento giusto qualche giorno prima dell’impatto effettivo (potete vedere un riassunto qui).
Ora, dopo un anno e mezzo, sono arrivate le prime analisi di quei dati raccolti, pubblicate su un articolo uscito su nature in cui viene analizzata la composizione della nube di detriti e di polvere espulsa dall’asteroide Dimorphos in seguito all’impatto esplosivo con DART.
Elisabetta Dotto, ricercatrice INAF, così commenta quelle prime immagini raccolte da LICACube:
La prima cosa stupefacente è stata che la superficie di Dimorphos non è stata piĂą visibile a causa del materiale espulso. Oltre a testimoniare l’evento unico della deflessione di un asteroide grazie a un impatto cinetico, sono state ottenute immagini dettagliate di un asteroide binario che ci possono permettere di capire meglio la natura di questi oggetti. PoichĂ© gli asteroidi sono ciò che resta di una fase intermedia del processo che ha portato alla formazione dei pianeti, i dati acquisiti forniscono informazioni importanti nello studio delle prime fasi di aggregazione del materiale che compone il Sistema solare.
I risultati del team e, soprattutto, le immagini raccolte dal cubesat italiano, dimostrano che strumenti di queste dimensioni così compatte possono risultare molto efficaci nella raccolta di dati scientifici astronomici.
Nell’immagine: I flussi di polvere attorno a Dimorphos (in alto). In basso l’asteroide compagno Didymos. La risoluzione dell’immagine è di 7,5 m per pixel a 97 km da Dimorphos. Crediti: E.Dotto/INAF/ASI
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