Aggiornato il 10 Aprile 2024
E’ quel che dice Jolenta a Draka, la giovane zingara che Uoto ha introdotto nel 6.o tankobon de Il movimento della Terra. La frase è una risposta che la donna, ha ormai 39 anni, rivolge alla giovane quando questa obietta che Dimenticandosi del proprio credo il genere umano si smarrisce che in qualche modo accomuna Draka a Novak, che era mosso dalle stesse idee. Ed è qui che, in qualche modo, risiede uno degli elementi di interesse del 7.mo volume: vedere come il confronto tra Jolenta e Draka cambi quest’ultima, allontanandola dalla posizione iniziale per accogliere, alla fine della storia, l’eredità lasciatale sulle spalle dalla figlia di Novak.
Quest’ultimo si ritrova nuovamente coinvolto nella lotta contro la teoria eliocentrica al fianco di un nuovo giovane inquisitore, completando così il parallelismo tra padre e figlia su cui intreccia la trama Uoto. Entrambi, sia attraverso le battute, sia attraverso le espressioni facciali, che in qualche modo ricordano quelle di molti dei personaggi de L’attacco dei giganti, vengono caratterizzati come ormai distaccati, quasi dei freddi osservatori degli avvenimenti. La differenza tra i due, però, è sostanziale: Novak è, infatti, mosso da una rabbia violenta, Jolenta dalla speranza, che consegna con un ultimo sacrificio nelle mani di Draka.
E torniamo così a quello smarrimento da cui siamo partiti. Non è semplicemente lo smarrimento dovuto alla bellezza dell’universo, e non è solo lo smarrimento dovuto alla conoscenza scientifica, che si muove tra domande, molte, e risposte, poche, ma anche quello smarrimento che avviene quando mancano i punti di riferimento. Ed è in quei momenti che, come ci ricorda Uoto tramite Jolenta, risiede l’etica. Ricordo che l’etica si occupa di studiare il comportamento umano, e dunque non c’è momento migliore per determinare l’etica di un individuo o di un gruppo proprio nel momento critico in cui i punti di riferimento vengono scardinati. Ed è anche il momento in cui la scienza opera in maniera più efficace, grazie alla sua capacità di osservare il mondo esterno con occhi, si spera, non annebbiati dal preconcetto.
E’ questa la principale differenza tra Novak e Jolenta, tra padre e figlia: il primo non riesce a sganciarsi dai preconcetti della cultura in cui è cresciuto, la seconda, che li ha abbandonati da giovane, decide di lasciare la sua eredità a qualcuno in grado a sua volta di sganciarsi dai preconcetti che hanno influenzato la sua vita.
Se Draka, con l’aiuto di Schmitt, riuscirà a essere all’altezza del compito assegnatole lo sapremo solo nel prossimo e ultimo volume della serie.
Abbiamo parlato di:
Il movimento della Terra, vol. 7
Uoto
Traduzione di Loris Usai
Dynit, febbraio 2024
192 pagine, brossurato, b/n – € 12.90
ISBN: 9788833554891
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