Il cielo, con le sue stelle e costellazioni ripartite in modo ineguale in esso, muta continuamente nell’arco di ore, settimane, mesi e stagioni. In base a ciò possiamo affermare che il cielo di dicembre, ad esempio, si mostra differente da quello di gennaio o maggio. Per l’osservazione della volta celeste bisogna utilizzare delle mappe del cielo che mostrano dove guardare per trovare stelle e costellazioni, ogni mese nelle prime ore della serata, alle latitudini comprese tra 35° e 45° Nord. Nel clima mediterraneo e alle nostre latitudini, la stagione più idonea per osservare è l’inverno, poiché l’aria invernale è più fredda e secca e ciò la rende anche più pura (chiara) rispetto a una stagione estiva dove l’aria risulta essere più opaca a causa del caldo.
Il cielo d’inverno è dominato da Orione, costellazione ben visibile con la quale ci possiamo orientare per rintracciare le stelle Sirio e Procione oltre a diverse costellazioni che sorgono ad Est, come il Leone, i Gemelli e l’Auriga con la sua brillantissima stella Capella. Da non perdere la costellazione del Toro con la sua stella Aldebaran (in arabo l’inseguitore, che sorge dopo le Pleiadi e sembra inseguirle), gigante arancione con un diametro quasi 40 volte maggiore di quello del Sole e i suoi celebri e brillanti ammassi delle Pleiadi e delle Iadi. Non è mai troppo presto (o troppo tardi) per volgere lo sguardo verso il cielo stellato e lasciarsi incantare dal meraviglioso luccichio che ci sovrasta: un ombrello di palpitanti spie luminose e non solo che costellano le notti prossime al Natale, piene di sogni e desideri.
Con l’avvicinarsi delle festività natalizie il cielo somiglia a un albero di Natale con i suoi addobbi, le sue stelle brillanti e dai svariati colori, illuminato da una cascata di pianeti, da una pioggia di meteore, le “stelle cadenti“, e dalla Luna che lo attraverserà come un gigantesco festone. Il mese di dicembre ci regala lo spettacolo dei diversi sciami meteorici: Orionidi, Andromedidi, σ-Idridi, Gemellidi, Leonidi minoridi, δ-Cancridi, ecc.
Alla latitudine di circa 40° sono visibili nove stelle che si differenziano per la loro luminosità. La prima è Vega che brilla alta nel firmamento, situata a Nord-Ovest nella costellazione della Lira, dalla tipica colorazione bianco-bluastra; poi troviamo in ordine decrescente di luminosità Capella nell’Auriga, di colore giallastra, situata a Nord-Est; Rigel (la gamba o il piede), a circa 1000 anni luce da noi, ed è circa 44.000 volte più luminosa del Sole, anch’essa bianco-bluastra, che sorge a Sud-Est; Altair nell’Aquila, dalla colorazione bianco-giallastra, che sta per tramontare a Ovest; Betelgeuse, rossastra, che sorge a Est, se la si ponesse al posto del Sole, il suo enorme diametro la porterebbe a contenere anche l’orbita terrestre; Aldebaran nel Toro, arancione, sopra Bellatrix la donna guerriera che forma la sua spalla sinistra e Mintaka, Alnilam e Alnitak che compongono l’asterismo chiamato Cintura di Orione la più bella costellazione del cielo, che secondo la mitologia greca rappresenta il cacciatore Orione, il più imponente e il più bello tra gli uomini; Polluce nei Gemelli, giallastra, che sorge a Nord-Ovest e si avvia verso l’orizzonte.
Ovviamente non possono mancare costellazioni come l’Acquario che più di tutte domina il cielo del Sud, i Pesci, la Balena e il Pesce Australe dove vi è l’unica stella in risalto in un campo celeste povero di stelle appariscenti chiamata Fomalhaut (la bocca della balena). Sotto un cielo buio, proprio tra le stelle del Cigno e dell’Aquila, osserveremo la meravigliosa Via Lattea. A ridosso di essa, muovendosi da Est a Ovest, vi è la presenza di stelle molto luminose. Si può ammirare con attenzione il grande quadrato di Pegaso seguito da Andromeda e dai deboli Pesci cercando di individuare in maniera più attenta un puntino lattiginoso sulla parte superiore della costellazione che è la galassia di Andromeda. In alto ad Est invece, è possibile ammirare le magnifiche Pleiadi e sull’orizzonte Nord-Est si possono scorgere prima Procione al centro della piccola costellazione del Cane Minore e circa 40 minuti più tardi, Sirio (la stella del Cane), la stella più brillante del cielo notturno. Nelle notti di Natale non ci resta che scrutare la volta celeste, apprezzandone i movimenti, le sue meraviglie ed emozionarsi davanti allo spettacolo dell’Universo di cui anche noi facciamo parte, riappropriandoci collettivamente del reale.
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