Aggiornato il 16 Ottobre 2020
Il Pesce Australe è una piccola ma facilmente identificabile costellazione grazie alla presenza della brillante stella Fomalhaut, la cui magnitudine apparente è di 1.16.
Oggetti celesti più importanti
Rispetto alla forma classica della costellazione, che non è comunque facilmente visibile dall’Europa, il Pesce Australe ha “perso” alcune delle sue stelle, “cedute” alla Gru e al Microscopio.
Come scritto sopra, la stella più brillante della costellazione, nonchè la 19.ma del cielo notturno, è Fomalhaut, la bocca del pesce, o Alfa Piscis Australi.
La stella ha avuto un particolare interesse nella comunità di astronomi, poichè per alcuni anni si pensò che la compagna fotografata dal Telescopio Spaziale Hubble, Fomalhaut b, fosse un pianeta extrasolare. Le osservazioni all’infrarosso, però, non risultano compatibili con le emissioni di un pianeta, lasciando così cadere questa suggestiva ipotesi in favore di una polvere di gas a simmetria sferica.
Mito
Di origine babilonese, la costellazione del Pesce Australe, che segnava il solstizio d’inverno, è legata, secondo Ctesia di Cnido, alla dea Atargati, grecizzata come Derceto sorella di Afrodite, che cadde in un lago a Bambyce (l’odierna Membij in Siria) vicino all’Eufrate. Venne salvata dall’annegamento da un grosso pesce, per questo posto in cielo come costellazione.
La rappresentazione classica greca, ad ogni modo, vede il Pesce Australe inghiottire l’acqua che sgorga dalla giara dell’Acquario, mentre la costellazione dei Pesci è secondo Igino la raffigurazione celeste dei figli del Pesce Australe. Igino, probabilmente, venne ispirato dalla versione egiziana del mito, secondo cui a venire salvata dall’annegamento fu la dea Isis, che per gratitudine pose in cielo non solo il Pesce Australe ma anche la sua discendenza.