Descrizione
Il Pavone è una piccola costellazione dell’emisfero australe ritratta nel globo celeste di Petrus Plancius e Jodocus Hondius nel 1598 e pubblicata da Johann Bayer su Uranometria nel 1603.
E’ possibile osservare parte della costellazione al di sotto delle coste settentrionali africane del Mediterraneo.
Oggetti celesti più importanti
La stella più luminosa della costellazione è Alpha Pavonis, nota anche come Peacock, pavone. Ha una magnitudine apparente di poco superiore a 1.9, ha una colorazione bianco-blu e dista circa 183 anni luce da noi. Le altre stelle principali, Beta, Delta ed Eta Pavonis hanno tutte una magnitudine tra i 3.4 e i 3.7.
Tra gli oggetti non stellari si segnala l’ammasso globulare NGC 6752, il quarto più luminoso del cielo. Può essere osservato sia con un binocolo, sia con un piccolo telescopio, ma in condizioni di visibilità particolarmente favorevoli anche a occhio nudo. Le sue dimensioni apparenti sono circa la metà delle dimensioni apparenti della Luna.
Si segnala anche la galassia barrata NGC 6744, una delle più semplici da individuare nell’emisfero meridionale.
Infine la costellazione presenta anche un sistema planetario, HD 181433, contenente tre pianeti confermati, una super Terra e (probabilmente) due giganti gassosi, che ruotano intorno a una nana (o forse una subgigante) arancione.
Mito
Secondo Mark Chartrand, ex direttore del National Space Institute, Plancius potrebbe non essere stato il primo ad assegnare a quel gruppo di stelle il nome di Pavone. Secondo Chartrand, infatti, quella costellazione per gli antichi greci identificava Argo, il costruttore della nave Argo, che era stato trasformato da Era in un pavone e posto in cielo accanto alla sua nave.
Un altro riferimento al pavone lo troviamo anche nel mito di Zeus e Io, la fanciulla trasformata in mucca dal signore dell’Olimpo nella speranza di imbrogliare la gelosa moglie Era. Quest’ultima, però, accortasi dell’inganno, chiese a Zeus in regalo la giovenca, che diede in custodia ad Argo Panoptes, o semplicemente Argo, un gigante che, a seconda del mito, possedeva, uno, due, quattro o cento occhi. Ed è quest’ultima la versione presente nel mito: Hermes, infatti, uccise Argo, dopo averlo addormentato con la musica, su richiesta di Zeus per salvare Io ed Era, scoperto il cadavere, adornò la coda del pavone, il suo uccello preferito, con gli occhi del suo protetto.