Aggiornato il 27 Marzo 2024
La costellazione di Ercole è la quinta più estesa del cielo notturno, osservabile in particolare tra i mesi di aprile e ottobre. Confina con il Dragone, Bootes, Corona Boreale, Ofiuco e Lira e si trova completamente all’interno dell’emisfero boreale. La sua parte più caratteristica è l’asterismo noto come Chiave di volta, poiché la sua forma ricorda proprio la pietra detta chiave di volta posta al vertice di un arco. Coincide con la parte inferiore del corpo di Ercole, quella sotto il busto.
Oggetti celesti più importanti
La stella più luminosa della costellazione è Beta Herculis, nota anche come Kornephoros, una stella giallo-arancione di magnitudine apparente 2.78, distante dalla Terra 148 anni luce.
A seguire ecco Zeta Herculis, nota anche come Ruticulus, una stella gialla di magnitudine 2.81 distante 35 anni luce da noi, nonché la stella più luminosa della Chiave di volta.
Infine segnaliamo la stella doppia Alpha Herculis, la cui componente principale è una gigante rossa di magnitudine 3.51. Si trova al vertice del pentagono irregolare che coincide all’incirca con il busto dell’eroe. D’altra parte Alpha è anche nota come Ras Algethi, ovvero la testa dell’inginocchiato.
Tra gli oggetti del profondo cieli si segnala innanzitutto l’ammasso globulare di M31, il più brillante dell’emisfero boreale, noto anche come Ammasso di Ercole. Tra l’altro è proprio in direzione di quest’ultimo che il 16 settembre del 1974 venne inviato un segnale dal radiotelescopio di Arecibo.
In ordine di luminosità segnaliamo poi un altro ammasso globulare, M92, e la nebulosa planetaria NGC 6210.
Infine tra le stelle che fanno parte dell’area coperta dalla costellazione, otto presentano un sistema planetario, confermato o in via di conferma. Per esempio intorno a 14 Herculis, una nana arancione dalla magnitudine apparente di 6.61, sono stati scoperti due pianeti, il primo scoperto nel 1998 e il secondo nel 2005. La conferma della scoperta, però, a causa della grande incertezza iniziale sui suoi dati, è arrivata solo nel 2021. I due pianeti hanno masse rispettivamente di 9.1 e 6.9 masse di Giove.
Mito
Secondo Gavin White, la costellazione di Ercole sarebbe di derivazione babilonese. In particolare identificherebbe il dio in piedi. In particolare secondo White la figura della divinità era quella di un corpo umano con un serpente al posto delle gambe, immagine che in qualche modo è rimasta anche nelle costellazioni moderne, visto che nel cielo Ercole è rappresentato nell’atto di schiacciare la costellazione del Dragone sotto i suoi piedi.
La costellazione greca, che oggi ha preso il nome del suo equivalente romano, Ercole, non era originariamente associata con l’eroe Eracle, ma era identificata come l’Inginocchiato, come scritto da Arato da Soli, una figura intenta a un compito ignoto.
Secondo Dionisio di Alicarnasso e Igino, l’Inginocchiato è, in realtà, Eracle che si inginocchia per ringraziare il padre Zeus per averlo aiutato nel corso della battaglia contro i due giganti Alebione e Dercino, incontrati in Liguria dopo aver concluso la sua decima fatica.
Eracle, o Ercole, è a volte considerato la versione greca dell’eroe mitologico sumero Gilgamesh.