Aggiornato il 28 Novembre 2024
Iniziamo con il principale fenomeno celeste del mese, l’eclissi solare parziale del 25 ottobre: dall’Italia solo una piccola parte del disco solare sarà nascosto dalla Luna, eppure nella sua parzialità il fenomeno saprà sicuramente suscitare un grande fascino. Da Roma l’evento durerà circa due ore e la fase massima sarà alle ore 12:21 CEST con il 26% del disco solare coperto. Per l’osservazione si raccomanda l’esclusivo utilizzo di appositi filtri solari, sia ad occhio nudo che con i telescopi. Oppure potete seguire la diretta che EduINAF dedicherà all’evento a partire dalle 11:15.
Le Acque Celesti
Nel mese di ottobre sul palcoscenico celeste si cambia scena. In prima sera, mentre ad Ovest il Triangolo Estivo si avvia al tramonto, restando tuttavia visibile fino quasi a tutto novembre a causa dell’accorciarsi del dì, a Sud Sud-Est un ampio gruppo di costellazioni, prende pian piano spazio: il Capricorno, il Pesce Australe, l’Acquario, i Pesci , la Balena e l’Eridano.
Chiunque osserverà il cielo da un luogo abbastanza buio, si accorgerà immediatamente che gli astri visibili a occhio nudo nella zona celeste posta tra il Capricorno e la Balena sono tutti molto simili nella luminosità , tutti disposti a gruppi di tripletti stellari e le linee curve che disegnano tutti insieme, sembrano riprodurre l’esatto movimento di un unico flusso d’acqua versato da una sorgente posta in alto.
Un flusso che pare racchiuso da Diphda e Fomalhaut, le due stelle più luminose dell’intera zona, che essendo poste in basso sembrano delimitarne il corso. E come se non bastasse tutte quelle poste in alto sembrano ricordare esattamente la forma di una brocca rovesciata da cui quest’acqua sembra versata.
Leggendo le parole di Arato (III a.C.), pare che nell’antichità questi zampilli di stelle costituissero una vera e propria costellazione a sè stante:
È proprio da queste forme, così vicine e simili tra loro come in nessun’altra parte della volta celeste, che trae origine l’intero immaginario mitologico che ruota attorno a questo spicchio di cielo e che dà il nome all’insieme di tutte le costellazioni accomunate dall’acqua che lo abitano: l’Asterismo delle Acque Celesti.
à‰ quest’Acqua Versata infatti, che nel suo flusso occidentale, fa da casa al Pesce Australe e dove ha trovato riparo il dio Pan, che per nascondersi dai Titani, tramutata la parte posteriore del suo corpo in pesce, è divenuto il famoso Capricorno. Ed è ancora questa sorgente, in particolare nel suo flusso orientale, il luogo in cui dimora il Mostro Marino, comunemente chiamato Balena, e in cui, secondo il mito, hanno trovato riparo Afrodite ed Eros tramutati in Pesci per sfuggire anch’essi ai Titani insieme a Pan.
Un immenso flusso cospicuo e continuo da cui viene fuori infine l’Eridano, il lungo fiume mitologico identificato con il Po e che già tra i Sumeri, circa 4000 mila anni fa, sembrava la giusta spiegazione alla stagione delle grandi piogge che sembrava iniziare esattamente quando il Sole, attraversando queste costellazioni, sembrava spalancare le cataratte del cielo.
Col passare dei secoli questi rivoli d’acqua hanno purtroppo perso i panni da protagonisti che avevano, e pur rimanendo così riconoscibili sotto cieli bui, assorbiti dall’attuale costellazione dell’Acquario, si celano ora dietro l’immagine del nettare che il bellissimo Ganimede, in qualità di coppiere, versa agli dèi dell’Olimpo.
Eppure basterà rintracciarli direttamente nel cielo (e non solo attraverso un software) perchè la fantasia riesca a riconoscere in essi quell’unica forma che sembrano disegnare. E che alla luce di questi colori, sembra carica di tutti quei nutrienti e di benedizioni che la divinità elargiva sul mondo.
Luna, pianeti e asteroidi
In questo periodo sono proprio le Acque Celesti a fare da scenografia ai pianeti giganti Giove, Saturno e Nettuno e ai più “piccoli” Vesta e Giunone, tutti visibili in prima sera in direzione Est, Sud-Est. Mercurio è invece visibile all’alba per le prime tre settimane; e Venere è oramai celata dalla luce del Sole perchè in congiunzione superiore. Marte – assieme ad Urano – sarà invece visibile solo nella seconda parte della notte, sempre più vicino e luminoso e non lontano dalle “rosse” Betelgeuse ad Aldebaran con cui sarà molto interessante confrontare le sfumature cromatiche.
Congiunzioni
E chiudiamo con gli ultimi eventi celesti del mese. Il 7 ottobre subito dopo il tramonto la Luna sorgerà proprio nei pressi di uno dei rivoli dell’Acqua, costituito dalle stelle Psi1 Psi2 e Psi3 Aquari: già un buon binocolo basterà per osservare la loro congiunzione e per apprezzare nello stesso tempo le differenti sfumature delle due stelle principali.
Mercurio si renderà protagonista di alcuni incontri cosmici tutti visibili all’alba: l’8 e 9 con Zavijava, la stella Beta Virginis; il 18 con Porrima, ed il 24 con uno spicchio di Luna.
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