Aggiornato il 13 Novembre 2020
Mercurio è il primo pianeta del sistema solare. Il più piccolo di tutti, ha anche un’orbita particolarmente eccentrica. La sua distanza media dal Sole è poco meno di 0.4 unità astronomiche, mentre il suo periodo siderale è di poco meno gli 88 giorni. Inoltre è in una condizione di risonanza orbitale-rotazionale: completa tre rotazioni intorno al suo asse ogni due rotazioni intorno al Sole. Questo rapporto relativamente basso non permise agli astronomi per molti anni di comprendere che anche Mercurio ruotava intorno al proprio asse. Infatti Giovanni Virginio Schiaparelli annunciò nel 1889 che secondo i suoi calcoli il primo pianeta del sistema solare esponeva sempre la stessa faccia al Sole. Bisogna attendere il 1965 prima con le osservazioni di Gordon Pettengill e R. Dyce, quindi con i calcoli di Giuseppe Colombo per determinare correttamente il periodo orbitale di Mercurio.
Ed è proprio in dedica a Giuseppe Colombo che è stata chiamata BepiColombo la missione dell’Agenzia Spaziale Europea in collaborazione con quella Giapponese al momento in viaggio verso Mercurio per studiarne le caratteristiche. La missione giungerà nei pressi di Mercurio dopo un viaggio di poco più di 7 anni, durante i quali compirà qualcosa come 9 effetti fionda intorno a Terra, Venere e Mercurio stesso per sfruttarne la spinta gravitazionale.
Obiettivi della missione sono:
- studiare l’origine e l’evoluzione di un pianeta vicino alla sua stella;
- studiare Mercurio nella sua forma, struttura interna, geologia, composizione e crateri;
- fornire un modello 3D di tutta la superficie del pianeta;
- esaminare ciò che resta dell’atmosfera di Mercurio (esosfera), la sua composizione e le sue dinamiche;
- sondare la magnetosfera del pianeta;
- determinare le origini del campo magnetico di Mercurio;
- studiare i depositi polari del pianeta, la loro composizione ed origine;
- effettuare test sulla teoria della relatività generale di Albert Einstein.
Tale verifica risulta particolarmente utile poichè proprio la spiegazione dell’orbita di Mercurio fu uno dei primi successi della relatività di Einstein.
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