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Illusioni ottiche

Aggiornato il 1 Giugno 2022


Illusioni ottiche. Bisogna riconoscere che l’argomento non è banale da trattare in termini divulgativi e ancora più per un pubblico di ragazzi (a mio avviso il target sono ragazzi di età compresa tra i 6 e i 10 anni) riuscendo ad appagare la curiosità dei più senza scadere in banalità. La luce è per sua natura un fenomeno fisico estremamente affascinante a causa della sua duplice natura corpuscolare e di onda elettromagnetica. In questo breve testo il termine “illusione ottica” ricopre in realtà una molteplicità di significati. Non sono trattati solo effetti fisici dell’interazione della luce con la materia che possono apparire alla nostra vista come inusuali o inspiegabili ma sono descritte anche illusioni ottiche dovute esclusivamente al nostro apparato visivo quindi alla fisiologia del corpo umano. L’autore parte con una descrizione schematica ma esaustiva dei meccanismi della “visione” umana. Bulbo oculare, iride, cristallino, retina e nervo ottico che trasmette i segnali visivi al cervello. Ma i veri protagonisti sono loro: coni e bastoncelli! Cellule estremamente sensibili localizzate nella retina responsabili da sole di mostrarci il mondo in tutte le sue sfumature…dividendosi i compiti naturalmente ma riuscendo nella non evidente missione di farci emozionare davanti a un tramonto o percepire oggetti e ombre anche nelle condizioni luminose meno favorevoli. Le “illusioni ottiche” sono elencate e sintetizzate ciascuna su un paio di pagine. Gli esempi sono più o meno riusciti.
Molti effetti ottici sono semplicemente dovuti a come usiamo coni e bastoncelli, o al contesto di osservazione ovvero le condizioni ambientali. Alcuni esempi sono ben selezionati ed efficaci come quello dei due pappagalli verde e rosso per spiegare l’effetto delle immagini persistenti o l’impressione di osservare linee convergenti o divergenti quando sono perfettamente parallele o oggetti di dimensione diversa quando sono al contrario esattamente identici. Altri effetti sono un po’ ripetitivi come ad esempio le molteplici spirali che creano l’impressione di oggetti in movimento quando sono invece statici.
I due effetti ottici più intriganti per giovani delle primarie sono la spiegazione del meccanismo alla base dei film o dei video e la descrizione del meccanismo di visione tridimensionale, più precisamente dell’immagine stereoscopica che è alla base del cinema 3D. Due esempi con un impatto ben concreto nella vita quotidiana dei ragazzi. In alcuni passaggi si percepisce qualche imprecisione nella spiegazione fisica come nella descrizione dell’effetto dei miraggi causati dal riscaldamento della superficie terrestre e dall’alta stratificazione termica. Si spiega come e perché la luce è deviata nella sua traiettoria naturale ma non perché si percepisce il classico effetto di pozza d’acqua al suolo con riflessi degli oggetti. In egual misura l’apparizione di uno spettro luminoso (il comunissimo arcobaleno) guardando un CD illuminato d e una fonte luminosa è si dovuto alla superficie rugosa ma si dimentica di dire che la superficie deve essere anche riflettente. La rugosità da sola non basta. La spiegazione della messa a fuoco di oggetti vicini e lontani è spiegata in modo semplice, lineare ed efficace con modificazioni della forma del nostro cristallino ma si lascia il giovane lettore con il dubbio del come un’immagine capovolta sulla retina venga poi recepita dal nostro sistema visivo come diritta.
Il libro è corredato da cartoncini pre-incisi che permettono la realizzazione di veloci esperimenti per ricreare alcune illusioni ottiche. Nel complesso il testo è di facile e veloce lettura e anche mamme e papà potranno trovare soddisfatte alcune curiosità.

Abbiamo parlato di:
Illusioni ottiche
Jon Kirkwood, Shaw Nielsen
Editoriale Scienza, gennaio 2015
32 pagine, brossurato, colore – 19,50 €
ISBN: 9788873077060

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Scritto da

Eduinaf Avatar Autori Elena Masciadri

Laurea in Fisica all’Università degli Studi di Milano e PhD all’Universite de Nice-Sophia Antipolis (Nizza) in Astronomie et Haute Resolution Angulaire. Ricercatore all’UNAM (Messico City) e al Max-Planck Institute Fur Astronomie (Germania). Dal 2006 è ricercatore all’Osservatorio Astrofisico di Arcetri e si occupa principalmente di turbolenza e tecniche di alta risoluzione angolare.

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